Ricordi
Nostalgici ricordi
voci confuse,
volti sbiaditi di una
fotografia.
Stringo in un pugno
le ultime emozioni
e profumi,
di giorni recisi.
Chiudo gli occhi
tutto scorre
tutto tace.
venerdì 29 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
Papa Francesco
Oggi udienza da Papa Francesco, la piazza era piena e il freddo a tratti insopportabile, ma il carisma di questo Papa è eccezionale, ad un certo punto mi sembrava di essere ad un concerto di una star internazionale. I ragazzi erano veramente molto coinvolti. Bella giornata.
lunedì 25 novembre 2013
GRAZIE
Ti voglio ringraziare
per tutte le volte che mi hai ignorato
facendomi sentire inutile.
Grazie perché ogni tanto
mi hai amato,
a tuo modo,
alimentando in me false speranze.
Grazie per tutte le volte
che mi hai fatto sentire vivo
e per tutte le volte
che mi hai ucciso.
Devo ringraziarti,
è vero,
e non sto scherzando,
perché ad un certo punto
mi hai allontanato,
facendomi soffrire,
regalandomi la libertà.
Tiziano Borghi
per tutte le volte che mi hai ignorato
facendomi sentire inutile.
Grazie perché ogni tanto
mi hai amato,
a tuo modo,
alimentando in me false speranze.
Grazie per tutte le volte
che mi hai fatto sentire vivo
e per tutte le volte
che mi hai ucciso.
Devo ringraziarti,
è vero,
e non sto scherzando,
perché ad un certo punto
mi hai allontanato,
facendomi soffrire,
regalandomi la libertà.
Tiziano Borghi
sabato 23 novembre 2013
LA VECCHIA
Una vecchia
alla finestra,
guarda distratta
oltre l'orizzonte,
fa una smorfia e,
braccia dietro la schiena,
accenna un passo indeciso,
quasi una danza,
antica come un ricordo.
Poi chiude la finestra
e se ne va,
quasi inghiottita,
digerita nell'ombra.
alla finestra,
guarda distratta
oltre l'orizzonte,
fa una smorfia e,
braccia dietro la schiena,
accenna un passo indeciso,
quasi una danza,
antica come un ricordo.
Poi chiude la finestra
e se ne va,
quasi inghiottita,
digerita nell'ombra.
di Tiziano Borghi
Da mito a realtà: scoperta la città egizia di Thon...la città sommersa
Il-Trafiletto: Da mito a realtà: scoperta la città egizia di Thon...: Vi sono luoghi e città di cui le antiche civiltà ci hanno lasciato preziose informazioni, ma di cui nonostante le ricerche e l'impegno d...
venerdì 22 novembre 2013
POTERSI DIRE ADDIO
Occorre potersi dire addio
almeno una volta,
spezzare ogni legame,
fuggire lontano,
Accorgersi che il tempo passa
comunque,
inesorabile,
ricordare come eravamo felici
per quel breve,
istante di vita
che abbiamo condiviso.
A volte occorre potersi salutare,
dirsi addio,
almeno una volta,
per essere in grado
finalmente di ricominciare.
almeno una volta,
spezzare ogni legame,
fuggire lontano,
Accorgersi che il tempo passa
comunque,
inesorabile,
ricordare come eravamo felici
per quel breve,
istante di vita
che abbiamo condiviso.
A volte occorre potersi salutare,
dirsi addio,
almeno una volta,
per essere in grado
finalmente di ricominciare.
mercoledì 20 novembre 2013
Damanhur, una Federazione di Comunità spirituali
Ho conosciuto questa realtà alcuni anni fa e ne sono rimasto affascinato, sia per l'aspetto magico-esoterico che per la sperimentazione su nuove forme di famiglia e la riscoperta dei mestieri (lavorazione del ferro, terracotta, seta ecct) di seguito riporto le notizie generali che potete trovare sul loro sito. Da non perdere il Tempio sotterraneo, capolavoro d'arte e ingegneria... consiglio vivamente a chi ha interessi conpatibili di andare a fare visita. Buona lettura!!!
Damanhur è una Federazione di Comunità
spirituali sita a nord del Piemonte, tra Torino e Aosta, in un raggio di
15 chilometri che comprende al centro la Valchiusella, una valle ancora
verde e pulita in cui i 600 cittadini di Damanhur che vi abitano hanno
dato vita ad una società multilingue, aperta agli scambi con il mondo e
le diverse culture dei popoli.
Damanhur è nata nel 1975 su ispirazione di Falco, Oberto Airaudi
(1950-2013). La sua visione illuminata e pragmatica ha creato una
fertile realtà fondata sulla solidarietà, condivisione, amore reciproco e
rispetto per l'ambiente, tanto da ottenere nel 2005 il riconoscimento
come modello di società sostenibile dal Global Human Settlements Forum delle Nazioni Unite (ONU).
Damanhur accoglie migliaia di visitatori
ed attira l'interesse di studiosi e ricercatori da tutto il mondo nel
campo delle scienze sociali, dell'arte, della spiritualità, della
sostenibilità ambientale.
Nella filosofia damanhuriana, che ispira
la vita delle oltre venticinque comunità della Federazione, sono
fondamentali il pensiero positivo, la valorizzazione delle diversità, il
raffinamento interiore ed il cambiamento come strategia per uscire
dalle abitudini.
Damanhur è un'esperienza di ricerca dei
valori profondi dell'esistenza, condotta attraverso l'azione e
l'esplorazione in ogni ambito: in oltre trentacinque anni i damanhuriani
hanno dato vita ad iniziative nel campo del lavoro, della politica,
della cultura, dell'arte e della ricerca nel campo delle energie sottili
che guidano l'universo.
Secondo la visione dei cittadini di
Damanhur, la vita è continua trasformazione e rinnovamento conseguite
attraverso il confronto con gli altri, per far emergere la propria parte
più vera che ci collega all'essenza divina dell'universo. Per
sottolineare l'importanza del cambiamento, del rispetto per la vita e
dell'umorismo che deve guidare ogni trasformazione, i damanhuriani
adottano un nome di animale e di vegetale che usano quotidianamente.
Il percorso spirituale, chiamato Scuola
di Meditazione, guida ogni damanhuriano nell'esplorazione di sé e nella
ricerca dei significati dell'esistenza. anche attraverso lo studio delle
antiche tradizioni magiche e la celebrazione dei ritmi della natura.
All'interno di questo percorso, ognuno
impara a sviluppare i propri talenti e a limare i propri difetti,
aiutando gli altri a fare altrettanto, in un gioco di rimandi e di
comunicazione che porta i damanhuriani - e tutti coloro i quali vogliano
aderirvi - a riconoscersi in un Popolo Spirituale, in cui ciascun individuo è sia “io” sia “noi”.
Il rispetto per l'ambiente è uno dei
fondamenti del pensiero damanhuriano. I damanhuriani coltivano e
allevano biologicamente, ristrutturano e costruiscono secondo i criteri
della bioedilizia, hanno sviluppato aziende di progettazione e
installazione nel campo delle energie rinnovabili, prediligono i metodi
di cura naturali ed una visione olistica della medicina.
La ricerca della migliore integrazione
tra l'essere umano e l'ambiente avviene sia attraverso l'attenzione
all'impatto più basso possibile, sia attraverso la ricerca delle
soluzioni tecnologiche più all'avanguardia, nella convinzione che la
tecnologia, quando adeguatamente compresa e utilizzata, sia un prezioso
alleato nella difesa della salute e della natura.
Il rispetto nei confronti dell'ambiente è
qualcosa che va al di là di una visione ecologista: riconosce
l'esistenza di una vita autoconsapevole e sensibile nel mondo vegetale,
oltre che animale, e ricerca il contatto con le intelligenze che abitano
questo universo.
Nasce così, tra le altre, l'esperienza nel campo della comunicazione vegetale, la cui più nota espressione è la “musica delle piante”, che permette l'esecuzione di concerti i cui i musicisti sono alberi, piante ed esseri umani insieme.
La realizzazione per la quale Damanhur è maggiormente conosciuta sono i Templi dell'Umanità,
un complesso ipogeo interamente scavato a mano nel cuore della
montagna, decorato con mosaici, vetrate artistiche, sculture, pitture
parietali ed opere d'arte dedicate al risveglio della scintilla divina
presente in ciascun essere umano. I Templi dell'Umanità sono stati
definiti l'Ottava Meraviglia del Mondo ed ogni anno sono visitati da
migliaia di persone.
Fonte:
http://www.damanhur.info/component/content/article/46-articoli-home/1816-home-descrizione
http://www.gdrzine.com/wp-content/uploads/2013/07/DSC_0179.jpg
Chi sono i raeliani stirpe clonata da Ufo
Chi sono i raeliani
stirpe clonata da Ufo
SAREBBERO
a loro volta frutto di una clonazione i raeliani, che hanno annunciato
oggi la nascita di Eva, la prima bimba clonata. Gli aderenti alla setta
asseriscono, infatti, di derivare dagli extra-terrestri grazie a
complesse operazioni di genetica, come tutto il resto del genere umano.
Fra i loro scopi, dichiarano sul sito dedicato alla Rivoluzione Raeliana
(disponibile in 21 lingue), "costruire un'ambasciata che accolga gli
extraterrestri al loro ritorno sulla Terra. E portare a compimento la
clonazione degli esseri umani".
Il fondatore del movimento dei raeliani, l'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon (55 anni), sostiene che mentre il 13 dicembre 1973 s'arrampicava verso il cratere di un vulcano presso Clermont-Ferrand, in Francia, vide un Ufo da cui scese un extraterrestre.
L'alieno dettò messaggi nei quali tra l'altro si spiegava come la vita sulla Terra non sia il risultato di un'evoluzione casuale e neanche l'opera di un Dio bensì una creazione voluta da un popolo scientificamente avanzato proveniente da un altro pianeta che, attraverso l'utilizzo del Dna, ha creato gli esseri umani a propria immagine. Vorilhon, che assunse lo pseudonimo di "Rael", fondò il movimento raeliano internazionale con sedi attualmente nei cinque continenti e che afferma di avere più di 55 mila membri in 84 paesi.
Per i raeliani, il "creazionismo scientifico" trova le
sue basi anche nei testi antichi di molte culture. Per esempio
sostengono che nella Genesi la parola "Elohim" è stata tradotta in modo
errato con la parola Dio al singolare mentre è un termine plurale che
significa "coloro che sono venuti dal cielo". Anche i grandi profeti,
inclusi Buddha, Mosè, Gesù e Maometto, sono stati per i raeliani
messaggeri degli "Elohim".
Nel febbraio 1997 i raeliani hanno fondato Clonaid, una società di biotecnologie che ha il compito di realizzare i programmi di clonazione. Nell'ottobre 2000 dal Canada, dove Vorilhon si è trasferito, i raeliani annunciarono di essere pronti a eseguire la prima clonazione umana. La Clonaid ha quindi offerto la possibilità per soli 5.000 dollari (spese ospedaliere escluse) di avere bebè fotocopia. Dopo gli attentati dell'11 settembre, Rael ha invitato i familiari delle vittime ad approfittare delle tecniche di clonazione per far tornare in vita i congiunti.
L'obiettivo finale dei realiani è infatti una sorta di immortalità. E la clonazione portata oggi apparentemente a termine con la nascita di Eva è soltanto una tappa intermedia verso la "clonazione per crescita accelerata", cioè la riproduzione di corpi adulti, in cui verrebbe trasferita la personalità e l'esperienza dell'originale, "la nostra memoria, tutte le informazioni che accumuliamo sotto forma di influssi elettrochimici". Insomma, l'eternità promessa dal cristianesimo per l'aldilà è a portata di mano: per agguantarla basterà cambiare guscio corporeo come se si trattasse di un abito, rimanendo sempre giovani e in salute.
(27 dicembre 2002)Fonte: http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/embrione/scheda/scheda.html
stirpe clonata da Ufo
Il fondatore del movimento dei raeliani, l'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon (55 anni), sostiene che mentre il 13 dicembre 1973 s'arrampicava verso il cratere di un vulcano presso Clermont-Ferrand, in Francia, vide un Ufo da cui scese un extraterrestre.
L'alieno dettò messaggi nei quali tra l'altro si spiegava come la vita sulla Terra non sia il risultato di un'evoluzione casuale e neanche l'opera di un Dio bensì una creazione voluta da un popolo scientificamente avanzato proveniente da un altro pianeta che, attraverso l'utilizzo del Dna, ha creato gli esseri umani a propria immagine. Vorilhon, che assunse lo pseudonimo di "Rael", fondò il movimento raeliano internazionale con sedi attualmente nei cinque continenti e che afferma di avere più di 55 mila membri in 84 paesi.
Nel febbraio 1997 i raeliani hanno fondato Clonaid, una società di biotecnologie che ha il compito di realizzare i programmi di clonazione. Nell'ottobre 2000 dal Canada, dove Vorilhon si è trasferito, i raeliani annunciarono di essere pronti a eseguire la prima clonazione umana. La Clonaid ha quindi offerto la possibilità per soli 5.000 dollari (spese ospedaliere escluse) di avere bebè fotocopia. Dopo gli attentati dell'11 settembre, Rael ha invitato i familiari delle vittime ad approfittare delle tecniche di clonazione per far tornare in vita i congiunti.
L'obiettivo finale dei realiani è infatti una sorta di immortalità. E la clonazione portata oggi apparentemente a termine con la nascita di Eva è soltanto una tappa intermedia verso la "clonazione per crescita accelerata", cioè la riproduzione di corpi adulti, in cui verrebbe trasferita la personalità e l'esperienza dell'originale, "la nostra memoria, tutte le informazioni che accumuliamo sotto forma di influssi elettrochimici". Insomma, l'eternità promessa dal cristianesimo per l'aldilà è a portata di mano: per agguantarla basterà cambiare guscio corporeo come se si trattasse di un abito, rimanendo sempre giovani e in salute.
(27 dicembre 2002)Fonte: http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/embrione/scheda/scheda.html
martedì 19 novembre 2013
Wedding Sweet Love: Le Scarpe della Sposa- Bridal Shoes
Wedding Sweet Love: Le Scarpe della Sposa- Bridal Shoes: Comode ok....ma che si scelga un abito lungo o corto sono un dettaglio molto importante e spesso trascurato...Le Scarpe della Sposa !! Le ...
Ub(Ha)ikuitous: Haiku
Ub(Ha)ikuitous: Haiku:
Al primo sguardo
Hai colto la tristezza,
Frutto maturo.
Haiku by Dario Beltrami is licensed under a Creative Commons Attrib...
Al primo sguardo
Hai colto la tristezza,
Frutto maturo.
Haiku by Dario Beltrami is licensed under a Creative Commons Attrib...
lunedì 18 novembre 2013
Musée d'archéologie de Nice - Terra Amata
Le musée d’Archéologie de Nice est désormais composé de 2 structures :
le site de Terra Amata, dédié à la Préhistoire et le site de Cimiez,
consacré à l’Antiquité et à l’époque paléochrétienne.
Terra Amata is an archeological site in open air located on the slopes of Mount Boron in Nice, at a level 26 meters (85 ft) above the current sea level of the Mediterranean. It was discovered and excavated in 1966 by Henry de Lumley. The site, originally on a prehistoric beach, contained tools of the lower Paleolithic period, dated to about 400,000 BC, as well as traces of some of the earliest domestication of fire in Europe. The site now lies beneath an apartment building and a museum of prehistoric Nice, where some of the objects discovered are on display.
Le musée propose de découvrir la vie de ces premiers niçois. Le
climat était plus chaud qu’aujourd’hui. A la belle saison, ils
installaient leur cabane sur la plage, au fond d’une crique, prés d’une
source. Ils chassaient notamment des éléphants, des cerfs et des lapins.
Leurs outils, choppers, hachereaux ou bifaces étaient essentiellement
fabriqués à partir des galets ramassés sur la plage …Une empreinte de
pied demeure le seul témoignage direct des Homo erectus de Terra Amata.
Le site de Terra Amata est localisé sur le territoire de la
commune de Nice, à 22 km à vol d’oiseau au sud-ouest de la frontière
italienne, dans le département des Alpes-Maritimes. Situé aujourd’hui à
26 mètres au-dessus du niveau de la mer, sur le versant occidental du
mont Boron, entouré d’immeubles, son cadre géographique est bien
différent de celui qu’il était lorsqu’il y a 400 000 et 380 000 ans, des
chasseurs de cerfs et d’éléphants y installaient leurs campements
temporaires.
Les foyers mis au jour à Terra Amata témoignent des prémices de la domestication du feu par l’homme. L’industrie acheuléenne est particulièrement riche. L’étude interdisciplinaire du site de Terra Amata, conduite sous la direction du Professeur Henry de Lumley, montre que ce gisement est un important jalon pour la compréhension des paléoclimats et de la paléobiodiversité dans le Midi méditerranéen.
Le musée de Terra Amata permet de découvrir de façon didactique et ludique le comportement et le mode de vie des premiers niçois. Il présente notamment le plus grand moulage de sol préhistorique du monde qui permet de toucher du doigt les vestiges de ces hommes d'il y a 400 000 ans.
Terra Amata is an archeological site in open air located on the slopes of Mount Boron in Nice, at a level 26 meters (85 ft) above the current sea level of the Mediterranean. It was discovered and excavated in 1966 by Henry de Lumley. The site, originally on a prehistoric beach, contained tools of the lower Paleolithic period, dated to about 400,000 BC, as well as traces of some of the earliest domestication of fire in Europe. The site now lies beneath an apartment building and a museum of prehistoric Nice, where some of the objects discovered are on display.
Entrée du musée de Terra Amata
Les foyers mis au jour à Terra Amata témoignent des prémices de la domestication du feu par l’homme. L’industrie acheuléenne est particulièrement riche. L’étude interdisciplinaire du site de Terra Amata, conduite sous la direction du Professeur Henry de Lumley, montre que ce gisement est un important jalon pour la compréhension des paléoclimats et de la paléobiodiversité dans le Midi méditerranéen.
Le musée de Terra Amata permet de découvrir de façon didactique et ludique le comportement et le mode de vie des premiers niçois. Il présente notamment le plus grand moulage de sol préhistorique du monde qui permet de toucher du doigt les vestiges de ces hommes d'il y a 400 000 ans.
Galeries d'exposition permanente du musée de Terra Amata
|
Galeries d'exposition permanente du musée de Terra Amata
Fonte: http://nice.fr/Culture/Musees-et-expositions/Musee-d-archeologie-de-Nice/Site-de-Terra-Amata |
Nam-myoho-renge-kyo - cosa significa?
Allora, cosa significa Nam-myoho-renge-kyo? La frase si può tradurre
letteralmente: “Mi dedico al Sutra del Loto della Legge meravigliosa».
In alcuni dei suoi numerosi scritti il Daishonin analizza il profondo
significato di ogni carattere.
Nam (o Namu) deriva dal sanscrito e significa venerare o dedicarsi. (Viene spesso tradotto come “richiamare” o “rifugiarsi”, ma dalla prospettiva del buddismo del Daishonin, per il concetto che la Legge è inerente a tutte le persone, questa non è la traduzione ottimale). Myoho-renge-kyo è la pronuncia in giapponese dei caratteri cinesi che compongono il titolo del Sutra del Loto (Saddharma Pundarika Sutra, il titolo originale in sanscrito). Nichiren Daishonin ha così fuso elementi di sanscrito e di cinese, le due grandi civiltà di quel periodo; ciò può essere inteso come espressione dell’orientamento universalista del Buddismo del Daishonin, che abbraccia attivamente tutte le culture.
Myoho corrisponde a Saddharma e si può tradurre “Legge mistica o meravigliosa”. Il Daishonin commenta in una lettera: «Cosa significa allora myo (mistico)? È semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di istante in istante, che la mente non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere» (Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 4). E più avanti cita tre attributi del carattere myo: aprire, essere perfettamente dotato e rivitalizzare. Ho è il dharma o legge e insieme i due caratteri si riferiscono alla Legge mistica. Come scrisse il presidente della SGI Daisaku Ikeda: «Il grande potere della Legge mistica… abbraccia ogni cosa, fa emergere il positivo in ogni situazione, trasformando e rivitalizzando tutto ciò che sperimentiamo».
Myo e ho corrispondono anche a vita e morte, i due aspetti – uno attivo e manifesto, l’altro latente e invisibile – della continuità della vita a un livello più profondo, la quale viene permeata e allo stesso tempo prende forma dalla legge di causalità, o causa ed effetto, identificata dal Daishonin con renge, il fiore di loto. In particolare, il fatto che il fiore di loto contenga già i semi nel momento in cui sboccia, simboleggia il principio di simultaneità di causa ed effetto, e cioè che le cause che poniamo si imprimono profondamente nella parte più essenziale della nostra vita, e a quel livello sperimentiamo immediatamente gli effetti dei nostri pensieri, parole e azioni. In termini di pratica buddista vuol dire che chiunque pratica questa Legge ottiene simultaneamente sia la causa che l’effetto della Buddità. Il fatto che il fiore di loto sbocci puro, nonostante affondi le sue radici in uno stagno fangoso, esprime l’idea che la nostra natura più elevata sboccia proprio attraverso l’impegno con cui affrontiamo la realtà spesso difficile e sgradevole con cui ci confrontiamo nella vita e nella società.
Infine kyo rappresenta il sutra, l’insegnamento che il Budda espose oralmente. Il carattere cinese kyo indica i fili che s’intrecciano continuamente nell’ordito di un tessuto. Il Daishonin scrive: «Kyo rappresenta le parole e le voci di tutti gli esseri umani… Kyo può anche essere definito come ciò che è costante e immutabile attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro».
Fonte: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/NMHRGK.php
Nam (o Namu) deriva dal sanscrito e significa venerare o dedicarsi. (Viene spesso tradotto come “richiamare” o “rifugiarsi”, ma dalla prospettiva del buddismo del Daishonin, per il concetto che la Legge è inerente a tutte le persone, questa non è la traduzione ottimale). Myoho-renge-kyo è la pronuncia in giapponese dei caratteri cinesi che compongono il titolo del Sutra del Loto (Saddharma Pundarika Sutra, il titolo originale in sanscrito). Nichiren Daishonin ha così fuso elementi di sanscrito e di cinese, le due grandi civiltà di quel periodo; ciò può essere inteso come espressione dell’orientamento universalista del Buddismo del Daishonin, che abbraccia attivamente tutte le culture.
Myoho corrisponde a Saddharma e si può tradurre “Legge mistica o meravigliosa”. Il Daishonin commenta in una lettera: «Cosa significa allora myo (mistico)? È semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di istante in istante, che la mente non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere» (Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 4). E più avanti cita tre attributi del carattere myo: aprire, essere perfettamente dotato e rivitalizzare. Ho è il dharma o legge e insieme i due caratteri si riferiscono alla Legge mistica. Come scrisse il presidente della SGI Daisaku Ikeda: «Il grande potere della Legge mistica… abbraccia ogni cosa, fa emergere il positivo in ogni situazione, trasformando e rivitalizzando tutto ciò che sperimentiamo».
Myo e ho corrispondono anche a vita e morte, i due aspetti – uno attivo e manifesto, l’altro latente e invisibile – della continuità della vita a un livello più profondo, la quale viene permeata e allo stesso tempo prende forma dalla legge di causalità, o causa ed effetto, identificata dal Daishonin con renge, il fiore di loto. In particolare, il fatto che il fiore di loto contenga già i semi nel momento in cui sboccia, simboleggia il principio di simultaneità di causa ed effetto, e cioè che le cause che poniamo si imprimono profondamente nella parte più essenziale della nostra vita, e a quel livello sperimentiamo immediatamente gli effetti dei nostri pensieri, parole e azioni. In termini di pratica buddista vuol dire che chiunque pratica questa Legge ottiene simultaneamente sia la causa che l’effetto della Buddità. Il fatto che il fiore di loto sbocci puro, nonostante affondi le sue radici in uno stagno fangoso, esprime l’idea che la nostra natura più elevata sboccia proprio attraverso l’impegno con cui affrontiamo la realtà spesso difficile e sgradevole con cui ci confrontiamo nella vita e nella società.
Infine kyo rappresenta il sutra, l’insegnamento che il Budda espose oralmente. Il carattere cinese kyo indica i fili che s’intrecciano continuamente nell’ordito di un tessuto. Il Daishonin scrive: «Kyo rappresenta le parole e le voci di tutti gli esseri umani… Kyo può anche essere definito come ciò che è costante e immutabile attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro».
Fonte: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/NMHRGK.php
La Basilica Sotterranea di Porta Maggiore...
Una basilica sotto i binari a Roma, ignorata dal turismo di massa, c'è
una basilica costruita sotto terra duemila anni fa da una setta misteriosa.
Ritrovata occasionalmente dopo diciannove secoli, ha un grande valore artistico
ed architettonico e una caratteristica unica al mondo: sulla sua volta passano
ogni giorno centinaia di treni.
La Basilica sotterranea di Porta Maggiore Una basilica sotto i binari A Roma,
ignorata dal turismo di massa, c'è una basilica costruita sotto terra duemila
anni fa da una setta misteriosa. Ritrovata occasionalmente dopo diciannove
secoli, ha un grande valore artistico ed architettonico e una caratteristica
unica al mondo: sulla sua volta passano ogni giorno centinaia di treni. A
cura di Andrea de Pascalis ed Umberto di Grazia A Roma, lungo uno dei lati
di piazza di Porta Maggiore, tra l'imbocco di via Prenestina e quello di via
di Scalo San Lorenzo, si alza una corta muraglia di mattoni anneriti di sporco.
Li, nella parete di sostegno del viadotto ferroviario che immette alla stazione
Termini i binari della linee Roma-Pisa e Roma-Napoli, semi nascosta da una
rientranza del muro, c'è una porta quasi sempre chiusa, pressocchè sconosciuta
al flusso del turismo di massa è all'attenzione degli stessi romani. Ed è
un vero peccato che sia cosi, perché oltre la porta, qualche rampa di scale
più in basso, appena pochi metri sotto i binari, si conserva sufficientemente
intatto - non si sa per quanto tempo ancora - un monumento unico nel suo genere:
una basilica dalle lunghe navate, costruita sottoterra quasi duemila anni
fa, probabilmente ad opera di una setta a carattere mistico-esoterico. La
basilica sotterranea di Porta Maggiore è una scoperta archeologica fatta in
modo del tutto occasionale, in anni ancora recenti. E' infatti la primavera
del 1917 quando il terreno, franando sotto uno dei binari che costeggiano
la piazza, si apre in una profonda fenditura. Non si tratta del semplice cedimento
di uno strato tufaceo. A franare, si scopre, è stata la volta di un tempio
sotterraneo del quale si è sempre ignorata l'esistenza. Ad una prima sommaria
esplorazione il monumento rivela caratteristiche straordinarie. La forma è
quella della basilica a tre navate con abside centrale. Le dimensioni sono
rispettabili: circa diciassette metri di lunghezza, sette di altezza, nove
di larghezza. La datazione dell'insieme è immediata e definitiva: metà del
primo secolo dopo Cristo. Il ritrovamento è importante per la storia dell'architettura,
poiché permette di stabilire che lo schema costruttivo della basilica a tre
navate è perfettamente conosciuto ed applicato nella Roma dei primi Cesari,
questione questa assai controversa in precedenza. Ma a dare maggior rilievo
alla scoperta è il fatto che il tempio conservi il più ricco complesso di
stucchi che il mondo romano abbia mai tramandato: i soffitti a volta e le
pareti della basilica sono fittamente decorati con finissime figure di stucco,
tanto eleganti nella forma quanto sfuggenti nel significato. Dopo il primo
sopralluogo, un esame più accurato del monumento trasforma in apprensione
gli entusiasmi degli archeologi poiché il tesoro architettonico appena ritrovato
si dimostra in grave pericolo di vita. Un parassita si è infiltrato negli
stucchi, rosicchiando l'interno di alcune figure con un processo simile a
quello del tarlo del legno. Le vibrazioni dei treni e soprattutto l'acqua
che è filtrata per quasi due millenni stanno sgretolando le mura della misteriosa
basilica. Se si vuole salvare il tempio bisogna fare in fretta. Da quel 1917
ad oggi si sono susseguiti più tentativi di restaurare e consolidare il monumento
in modo definitivo. L'ultimo, agli inizi degli anni '50 richiede oltre trecento
milioni di spesa e richiude l'intero complesso come in un'enorme scatola di
calce struzzo sormontata da una tettoia laminata di piombo. In questo modo
le vibrazioni provocate dalle centinaia di treni che passano ogni giorno sulla
verticale del tempio non sono più un pericolo. I lavori eseguiti, invece,
si dimostrano inadeguati a sbarrare la via alle gocce d'acqua che continuano
a filtrare nonostante tutto. La basilica, dunque, è ancora oggi gravemente
malata. La Soprintendenza ai monumenti di Roma ha già predisposto un nuovo
piano di lavori, ma chissà quando arriveranno i finanziamenti necessari. In
attesa dell'ulteriore restauro, l'accesso al complesso sotterraneo è possibile
soltanto dietro autorizzazione della Soprintendenza. Autorizzazione in verità
molto facile da chiedere ed ottenere negli uffici di via Cernaia. Scendere
nella basilica è quindi un'esperienza consentita a qualsiasi turista abbia
un po' di pazienza. E indubbiamente ne vale la pena, non fosse altro per la
strana atmosfera che vi si respira.
Alla suggestività propria dell'ambiente si unisce un'illuminazione
spettrale, frutto di un impianto elettrico difettoso. Il passaggio dei treni.
cinque metri al di sopra della volta, si avverte attutito dal cemento come
un ciclico annuncio di terremoto. E poi, su tutto, il mistero delle figure
di stucco, smozzicata sequenza che costituisce il vero sale del tempio sotterraneo.
Le scene rappresentate nello stucco sono le più varie: ierariche figure femminili
in atteggiamento di preghiera, vittorie alate, personaggi mitologici, bambini
che giocano, teste di medusa, anime condotte agli inferi, scene di iniziazione
ai Misteri, maestri e scolari, un rito di matrimonio, animali, oggetti di
culto, persino un pigmeo che torna alla sua capanna dopo la caccia. Qualcuno
ha creduto di poter suddividere le figure in tre gruppi: scene di vita' quotidiana,
scene mitologiche e scene di contenuto misteriosofico, cioè ispirate alle
dottrine segrete delle religioni misteriche. La suddivisione, però, e solo
apparentemente possibile. Chi abbia l'occhio appena un po avvezzo al simbolismo
esoterico sa bene che scene apparentemente "innocenti" Possono avere significati
altrettanto profondi di quelle più esplicitamente dottrinali. Un esempio?
La rappresentazione del rito matrimoniale costituisce certamente una scena
di vita quotidiana, ma sin dall'antichità al matrimonio sono stati attribuiti
spesso significati reconditi, poichè in esso si vedeva il simbolo dell'unificazione
di due opposti principi, per lo più la fusione di psiche e corpo in un tutto
unico e armonico. Ma quale cerimonia si celebrava nel segreto della basilica
sotterranea? Benché qualcuno non sia d'accordo, i più parlano di un culto
misterico ispirato agli insegnamenti pitagorici. Pitagora (VI sec. a.C. circa)
è sempre stato un personaggio particolarmente caro ai cultori di misteri.
A lui sono stati attribuiti; è si attribuiscono ancora, fantasiosi insegnamenti,
frutto dei suoi presunti ripetuti contatti con gli Etruschi, con i guru indiani,
con Numa Pompilio, con gli abitanti di Atlantide e con innumerevoli altri
popoli e personaggi.Il moltiplicarsi di certe fantasie e sempre stato reso
possibile dal fatto che gran parte del vero Insegnamento di Pitagora, non
essendo stato affidato a documenti scritti, è andato smarrito con la morte
stessa del filosofo. Due cose però sono certe. Anzitutto è stato Pitagora
ad introdurre in Occidente il concetto di esoterismo, inteso quale insegnamento
segreto, riservato a pochi iniziati e relativo ai modi di realizzarsi spiritualmente
sino a giungere alla "deificazione " o fusione con l'Assoluto. In secondo
luogo i punti fermi del pitagorismo sono stati la fede nella trasmigrazione
delle anime, o metempsicosi, e l'uso della musica come tecnica di liberazione
spirituale. Queste ed altre idee del pitagorismo si ritrovano espresse appunto
negli stucchi della basilica di Porta Maggiore. Le scene a carattere musicale
sono frequenti. Sulla parete lunga della navata sinistra le figure si alternano
con rappresentazioni di strumenti musicali, quasi a sottolineare l'importanza
della musica per l'essere umano. Anche le scene a carattere iniziatico e di
culto si ripetono un po' dappertutto, evidenziandosi da sole. Ma è l'insieme
delle figure che, secondo alcuni, si propone come un trionfo dell'idea di
metempsicosi: le scene di vita quotidiana, il pigmeo, gli animali altro non
sarebbero che l'esemplificazione di come l'uomo, reincarnandosi, salga e scenda,
a seconda dei suoi meriti e demeriti, la scala delle diverse forme di esistenza.
Gli stucchi, invece, non sono di alcuno aiuto per tentare di ricostruire,
almeno in parte, la liturgia di questo gruppo di seguaci del pitagorismo.
Qualcosa però possiamo provare ad immaginarla. Gli archeologi hanno dimostrato
che la basilica sotterranea e rimasta in funzione solo per pochi anni e che
presto è stata chiusa e dimenticata come se il culto che vi si celebrava fosse
stato proibito dalle autorità imperiali. Ciò forse potrebbe essere collegato
al fatto che all'epoca del tempio di Porta Maggiore, cinque secoli dopo la
scomparsa di Pitagora, il pitagorismo era inquinato da pratiche magiche in
cui anche l'evocazione degli spiriti faceva capolino, tutte cose queste talvolta
represse dalle leggi imperiali. Così fosse, potremmo pensare alla basilica
neopitagorica anche, con un pò di humour ma senza allontanarci troppo dal
vero, come ad un club di occultisti molto esclusivo, in cui magari si ricorreva
ogni tanto al tavolino a tre zampe, attrezzo che già ai quei tempi faceva
parte dei ferri del mestiere di ogni mago degno di rispetto.
Umberto Di Grazia e Andrea De Pascalis
Fonte: http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=29
|
www.ameg.it - La mediazione familiare
LA MEDIAZIONE FAMILIARE
Separazione e divorzio sono spesso accompagnati da una forte
conflittualità. Gli accordi raggiunti, nascono da compromessi che nel
tempo rischiano di diventare insostenibili.
|
La Mediazione Familiare è un percorso di
autodeterminazione: i coniugi (o ex-coniugi) sono liberi di esprimere i
loro bisogni e - in quanto genitori - saranno loro in prima persona a
decidere per il bene dei loro figli.
|
La Mediazione Familiare può aiutare due persone in
conflitto a recuperare un dialogo rispettoso e costruttivo, che possa
portare ad elaborare accordi equi e condivisi creando uno spazio di
forte collaborazione.
|
La Mediazione si prefigge lo scopo di rispristinare
la comunicazione fra due persone, per aiutarle ad essere protagoniste
delle loro scelte e per aiutarle a salvaguardare il benessere delle
altre persone coinvolte.
|
PERCHE' RICORRERE ALLA MEDIAZIONE FAMILIARE
-
Per evitare che tutto venga deciso da altri: solo la coppia può decidere riguardo al futuro proprio e dei figli;
-
Per confrontarsi in uno spazio riservato e neutrale in cui non si giudica e non si è giudicati;
-
Per mitigare la sofferenza di tutta la famiglia;
-
Perché anche dopo la separazione e il divorziosi continua ad essere genitori;
-
Per sostituire la logica della collaborazione a quella del conflitto;
-
Per risparmiare tempo e denaro.Fonte: www.ameg.it
Uno sciamano tutto italiano: il firewalking.
Cesare Magrini nasce a Bologna nel 1958. Dopo un'infanzia e una
giovinezza turbate da varie malattie, inizia a lavorare come fabbricante
di violini e attore. Si sposa, ha due figlie e vive in una chiesa
abbandonata sulle colline bolognesi. Riferisce che dopo sette anni la
chiesa comincia a bruciare misteriosamente, ma ha l'impressione che il
fuoco non lo tocchi e che possa anzi in qualche modo "camminare nel
fuoco". Da Bologna si trasferisce a Bracciano, dove attira discepoli cui
cerca di trasmettere la sua esperienza del fuoco, che lo ha riempito di
una misteriosa energia. Assume, di fatto, il ruolo di uno sciamano e
propone il firewalking, la camminata sulle braci ardenti diffusa in molte tradizioni e oggi popolare anche in ambienti New Age e Next Age.
L'esperienza del firewalking proposta da Magrini è all'insegna della libertà, anzi dell'anarchia creativa. Più recentemente, Magrini ha aggiunto - anche qui non senza paralleli con altri maestri occidentali e orientali - una nuova "meditazione in " legata al tango argentino. Questa idea nasce dalla decennale esperienza maturata durante la preparazione dei gruppi di firewalking, meditazione in movimento, danze di trance, dai lavori sul corpo e il ritmo e dalle ricerche sulle percezioni extrasensoriali. È nata così la Compagnia Tango Contemporaneo Sperimentale Associazione Culturale che si affianca al Centro Italiano del Firewalking e persegue le medesime finalità di lavoro sul corpo e sul ritmo.
"Tangocontemporaneo" è una nuova forma di ballo chiamata in questo modo "partendo dalla radice più antica e profonda del tango, cioè dal tango milonghero, unendo i caratteri e le dinamiche del tai-chi e delle arti marziali e riunendo in questa forma gli insegnamenti e le basi della danza classica e di quella contemporanea. Si tratta di un ballo di coppia basato esclusivamente sulla postura e sul reciproco sentirsi dei corpi, danzato interamente ad improvvisazione". Cesare Magrini dirige "Laboratori di Tango contemporaneo" bisettimanalmente a Roma.
Fonte: http://www.cesnur.org/religioni_italia/p/potenz_umano_12.htm
L'esperienza del firewalking proposta da Magrini è all'insegna della libertà, anzi dell'anarchia creativa. Più recentemente, Magrini ha aggiunto - anche qui non senza paralleli con altri maestri occidentali e orientali - una nuova "meditazione in " legata al tango argentino. Questa idea nasce dalla decennale esperienza maturata durante la preparazione dei gruppi di firewalking, meditazione in movimento, danze di trance, dai lavori sul corpo e il ritmo e dalle ricerche sulle percezioni extrasensoriali. È nata così la Compagnia Tango Contemporaneo Sperimentale Associazione Culturale che si affianca al Centro Italiano del Firewalking e persegue le medesime finalità di lavoro sul corpo e sul ritmo.
"Tangocontemporaneo" è una nuova forma di ballo chiamata in questo modo "partendo dalla radice più antica e profonda del tango, cioè dal tango milonghero, unendo i caratteri e le dinamiche del tai-chi e delle arti marziali e riunendo in questa forma gli insegnamenti e le basi della danza classica e di quella contemporanea. Si tratta di un ballo di coppia basato esclusivamente sulla postura e sul reciproco sentirsi dei corpi, danzato interamente ad improvvisazione". Cesare Magrini dirige "Laboratori di Tango contemporaneo" bisettimanalmente a Roma.
Fonte: http://www.cesnur.org/religioni_italia/p/potenz_umano_12.htm
Charles Bukowski: "ultima chiamata" (last calI)
Poesia di Charles Bukowski
ultima chiamata
ultima chiamata
totalmente sfatto alle 2 del mattino
ma non preoccupato di dover trovare
una donna
o di dover tornare a casa in un'auto
della polizia.
tutto quel che ho da fare è sgambettare
fino alla stanza accanto
crollare sul letto
e dormirci su.
ci penserà la mia mogliettina
a rincalzarmi.
puoi finire tranquillo
ma non puoi cominciare tranquillo.
prima devi guadagnarti
i gradi
con la dea bendata.
e anche dopo
non puoi restare tranquillo
troppo a lungo.
io so che darò di matto
almeno altre 4 volte
prima di meritarmi
il funerale,
ma per adesso
sgambetterò fino alla stanza accanto
e gli dei commenteranno
sorridendo:
"Gesù Cristo, questo è lo stesso
tizio che affrontava mostri
nei vicoli bui per il solo gusto
di fare
una bravata?".
là fuori
c'è qualche dannato buffone
che
un giorno
prenderà
il mio posto.
intanto, guarda qua, m'è rimasto
un ultimo sorso di birra
e un mondo
alla rovescia.
per un po' tocca voi,
mi tiro indietro.
non potete diventare tutti me
ma almeno
cercate di non diventare
gregge.
vi prego.
last calI
totalIy written out at 2 a.m.
but not worried about picking up a
lady
or driving home in a police
cat:
ali I have todois to toddle into
the nextroom
flop on the bed
and sleep it away.
the good wife willcheck my
breathing.
you can end safe
but you can't start safe.
you've got to e4rn your stripes
first
with the gods.
and even then
you can't stay safe too
long.
!'lI go crazy at least
4 more times before I
earn my gravestone
but meanwhile
l'li toddle off
as the gods smile
and say,
"Jesus Christ, is this the same
guy who fought monsters
in dark alIeys far the mere sake
of
entertainment?"
theres some damn fool
out there
who will take my
piace
one
day.
meanwhile, look, there s a
gulp of beer left
and an upside-down
universe.
you be safe forawhile,
I'll cut the swath.
you can 't ali be me
but at least
try not to be
them.
please.
ALeister Crowley l'altra faccia del Mago
Parte di un articolo tratto dal sito: http://www.anticorpi.info/2010/07/aleister-crowley_8449.html
Aleister Crowley fu uno degli individui più influenti del secolo scorso.
Molte personalità ricercarono la sua amicizia e collaborazione, per non
parlare del proselitismo popolare, che raggiunse livelli inimmaginabili
per l'epoca, e che ancora oggi è assolutamente notevole.
Intrattenne rapporti con Hitler ed il nazismo.
In un primo tempo, sembra che il Führer fosse vagamente suggestionato
dalla Grande Bestia. Non si deve dimenticare quali fossero le radici
occulte del nazismo: le SS erano un corpo d'élite iniziatico che si
rifaceva ad elementi indù, germanico-nordici, e romanici (più che
ellenici). Si
pensa che cercassero la Thule e i Superiori invisibili, quindi è
naturale che Hitler cercasse un contatto con Crowley, assimilato dalle
SS ad una sorta di superuomo.
Da parte sua, anche il controverso esoterista britannico dovette percepire l'influsso degli elementi misteriosofici del Reich.
Probabilmente per un certo tempo fantasticò sulla possibilità di esercitare una influenza su Hitler, sebbene in seguito si dette a fare la spia per il proprio paese.
Sembra che persino Winston Churchill lo abbia interpellato per propiziare la vittoria delle truppe alleate, rifiutandosi tuttavia di ascoltare fino in fondo i suoi suggerimenti. Inoltre Crowley stesso ebbe modo di offrire la propria collaborazione alle autorità russe per aiutare il comunismo a distruggere il cristianesimo.
Probabilmente per un certo tempo fantasticò sulla possibilità di esercitare una influenza su Hitler, sebbene in seguito si dette a fare la spia per il proprio paese.
Sembra che persino Winston Churchill lo abbia interpellato per propiziare la vittoria delle truppe alleate, rifiutandosi tuttavia di ascoltare fino in fondo i suoi suggerimenti. Inoltre Crowley stesso ebbe modo di offrire la propria collaborazione alle autorità russe per aiutare il comunismo a distruggere il cristianesimo.
Come si diceva, anche dopo la
sua morte, in tempi più recenti, la figura di Crowley continuò ad
attirare proseliti, anche tra personaggi del mondo della politica e
dello spettacolo.
Nel 1971 Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, acquistò Boleskine, una magione sul lago di Loch Ness
- edificata sulle macerie di una chiesa letteralmente crollata addosso
alla intera congregazione - dove Crowley praticò per qualche tempo i
suoi riti.
Page e Robert Plant affermano che alcune
delle canzoni dei Led Zeppelin siano state concepite mediante la
tecnica della "scrittura automatica", compresa la celebre "Stairway to
Heaven", nella quale a un certo punto vengono cantate le parole: "May Queen", riferimento al nome di una poesia di Crowley.
I Beatles ammisero che sulla copertina dell'album Sergeant Pepper's sarebbero ritratti i volti "della gente che ammiriamo" (Ringo Starr, Hit Parade, ottobre 1976, p.14). Paul McCartney ha
specificato che fu un pò come appendere alla parete i poster dei loro
eroi ... Ebbene, tra gli eroi raffigurati sulla copertina di Sgt.
Pepper's vi è Aleister Crowley.
David Bowie scrisse di Crowley nella canzone Quicksand, album The Man Who Sold the World.
Bruce Dickinson degli Iron Maiden ha dichiarato: "... ci dilettiamo con le idee di personaggi come Crowley" (Circus, 31 Agosto 1984).
"Sono
rimasto affascinato da Aleister Crowley perché la sua personalità fu
l'emblema della fine del XIX secolo. Una persona cresciuta in una
famiglia tradizionalmente religiosa che ha fvissuto per oltraggiare la
società intorno a lui ed anche se stesso" (Lives Rock: profili e colloqui, p. 584). Hall possiede una copia firmata e numerata del Book of Thoth scritto da Crowley.
Sul retro dell'album 13 Doors, Jim Morrison posò con un busto di Aleister Crowley.
Ozzy Osbourne ha definito Crowley "un fenomeno del suo tempo" (Circus, 26 Agosto, 1980, p. 26). Ozzy scrisse anche una canzone intitolata Mr.Crowley:
"Hai
ingannato il popolo con la magia / Hai aspettato su chiamata di Satana /
Mr. Crowley, non si guida il mio cavallo bianco ... "
Sting ha dichiarato di avere studiato gli scritti di Crowley.
Mick Jagger si è autodefinito fan di Crowley.
Il brano Misery Machine di Marilyn Manson, contiene nel testo la frase: "Cavalchiamo sull'abbazia di Thelema."
Il guru dell'LSD Timothy Leary dichiarò: "Sto proseguendo il lavoro che egli (Crowley) ha iniziato più di cento anni fa ..."
Lo scrittore William Somerset Maugham gli si ispirò per il suo romanzo The Magician (Il mago), da cui deriva l'omonimo film di Rex Ingram (1926). Leonardo Sciascia scrisse di lui nel suo racconto Apocrifi sul caso Crowley. Umberto Eco lo cita più volte nel Pendolo di Foucault parlando dei riti iniziatici di adorazione della Bestia.
LEGGENDE E CURIOSITA'
Mick Jagger si è autodefinito fan di Crowley.
Il brano Misery Machine di Marilyn Manson, contiene nel testo la frase: "Cavalchiamo sull'abbazia di Thelema."
Il guru dell'LSD Timothy Leary dichiarò: "Sto proseguendo il lavoro che egli (Crowley) ha iniziato più di cento anni fa ..."
Lo scrittore William Somerset Maugham gli si ispirò per il suo romanzo The Magician (Il mago), da cui deriva l'omonimo film di Rex Ingram (1926). Leonardo Sciascia scrisse di lui nel suo racconto Apocrifi sul caso Crowley. Umberto Eco lo cita più volte nel Pendolo di Foucault parlando dei riti iniziatici di adorazione della Bestia.
LEGGENDE E CURIOSITA'
Alcuni attribuiscono a Crowley la coniazione del termine "New Age." Nel suo Book of the Law, datato 1904 vi è in effetti un capitolo intitolato "The New Age".
Si dice che il presidente Roosevelt fu così impressionato dal carisma dell'esoterista che decise
di inserire una immagine disegnata da Crowley in persona - l'occhio
posto in cima alla famigerata piramide - sul retro della banconota da un
dollaro.
Crowley dichiarò ripetutamente di essere stato contattato da una misteriosa entità extradimensionale chiamata Lam,
della quale fece un ritratto (a destra). La creatura disegnata appare
piuttosto rassomigliante agli alieni "grigi" descritti dai contattisti
contemporanei.
Il medico che lo ebbe in cura negli ultimi giorni di vita, un certo Thomson, morì il giorno successivo il decesso di Crowley, innescando una serie di fosche ipotesi da parte dei media.
Il medico che lo ebbe in cura negli ultimi giorni di vita, un certo Thomson, morì il giorno successivo il decesso di Crowley, innescando una serie di fosche ipotesi da parte dei media.
VENDESI TEMPIO SATANICO
Un'ultima curiosità. Nel mese di
giugno 2010 l'agenzia ADNKronos ha segnalato la pubblicazione di un
annuncio immobiliare che così recita: "Vendesi edificio di valore storico - artistico in località Santa Barbara, presso Cefalù". Ebbene, l'immobile
"indipendente a piano terra con ampio giardino, totalmente da
ristrutturare" a cui fa riferimento l'annuncio è proprio la vecchia
abbazia di Thelema.
Il prezzo richiesto per
l'immobile ammonta ad un milione e mezzo di euro. Interpellata dalla
stampa, l'agenzia immobiliare ha confermato l'identità dello edificio,
ed ha aggiunto di avere ricevuto numerosissimi contatti, soprattutto
dall'estero: tedeschi, inglesi e svizzeri in particolare. Ma anche
alcuni italiani di cui uno - professionista fiorentino - disposto ad
acquisire l'edificio al prezzo stabilito, senza alcuna trattativa.
Articolo tratto da diverse fonti web, tra cui:
Il Rasoio di Ocram - Aleister Crowley, Storia di un Mago
Il Rasoio di Ocram - Aleister Crowley, Storia di un Mago
Link diretto all'articolo:
Marcello Creti: il più giovane inventore d'Italia
Marcello Creti (Roma, 16 aprile 1922 – Sutri, 1º gennaio 2000) è stato un inventore e sensitivo italiano.
Fin da giovanissimo è stato autore di molteplici invenzioni e brevetti, tanto da destare l'attenzione dei giornali (che lo indicavano come il più giovane inventore d'Italia) e dello stesso Benito Mussolini che lo riceve e lo incoraggia.
Muore nel 2000 poco tempo dopo una apparizione al Maurizio Costanzo Show.
Nato a Roma in una famiglia benestante, Creti afferma, fin da piccolo, di vedere in sogno o in stato di trance macchine e grafici di una certa complessità che poi quando ritorna cosciente riproduce e inizierà a brevettare
Il padre, spiritista, ritiene che l'attività del figlio sia da attribuire ad altre entità e quindi spinge il figlio a partecipare alla sedute spiritiche fino a che lo stesso Marcello si convince di essere un medium.
Negli anni 1950 acquista le rovine del monastero benedettino di San Luca per istituirvi il Centro Romano Esperimenti Tecnico Industriali (C.R.E.T.I.), dove tra le altre attività tiene lezioni gratuite ai ragazzi meno abbienti. Negli anni 1960 accantona, anche se non completamente, il suo lavoro di inventore per dedicarsi all'esplorazione, che è un'altra sua grande passione.
Moltissimi sono stati i suoi viaggi; il più famoso, cui poi seguì la realizzazione di un documentario, è quello realizzato al Polo nord. Negli anni 1970 i suoi studi si concentrano sull'archeologia e la mineralogia. La grande quantità di materiale ritrovato gli permetterà di aprire una Mostra mineraria permanente nell'ambito della Associazione Culturale Marcello Creti a Sutri.
Fonda a Sutri il gruppo degli Ergoniani, che si propone di preparare "superuomini e superdonne" grazie all'Ergos, ovvero l'energia radiante governante ogni scienza.
Le sue invenzioni:
- 1930 cacciavite prensile (permetteva di collocare o estrarre una vite anche in posti poco accessibili).
- 1936 prova valvole e prova circuiti.
- 1937 amplitele (telefono vivavoce). Brevettato nel 1937 con il n. 357707.
- 1938 telefono plurimo (doppia linea usatissimo in campo militare poiché permetteva il collegamento simultaneo tra più persone che si trovavano il luoghi differenti). Brevettato nel 1938 con il n. 368324
- 1939 riflettore antiaereo al magnesio (faro funzionante senza corrente elettrica e proiettante un fascio di luce visibile anche a 10000 metri).
- 1939 cambiadischi automatico (primo prototipo di juke-box per i dischi a 78 giri; per questa invenzione ricevette un premio di 10.000 lire
- 1940 luxsometro (misuratore di intensità luminosa). Brevettato nel 1940 con il n. 384417
- 1940 automobile autarchica (è in grado di percorre 48 chilometri con un solo litro di benzina). Brevettato nel 1940 con il n. 381020
- 1940 telefono automatico portatile (la prima copia del telefono cellulare che consentiva di comunicare a una distanza di oltre 50 chilometri). Brevettato nel 1940 con il n. 384047.
- 1940 combinatore di numero telefonico (non a disco, ma verticale). Brevetto italiano numero 360507.
- 1941 geo-comando per campi minati (tramite questo comando le mine venivano fatte esplodere a distanza senza alcun pericolo). La prima dimostrazione pratica del funzionamento fu fatta il 9 febbraio 1941.
- 1941 multifono (precursore della moderna segreteria telefonica, registrava le chiamate degli utenti all'amplitele). Brevetto italiano numero 388130.
- 1942 pistola automatica (di forma tubolare, poteva essere nascosta ed azionata con l'incavo della mano e fu utilizzata nei servizi di polizia). Brevetto italiano numero 398121.
- 1942 ondogeno (indirizzato all'uso terapeutico). Brevettato nel 1942 con il n. 391444.
- 1950 neon scrivente (principio fisico che consiste nel sollecitare l’accensione parziale e progressiva dei gas contenuti nei tubi di vetro). Brevettato in Francia con il numero 983700.
- Instamatic (macchina fotografica automatica a 16mm, provvista di caricatore pellicola). Fu commercializzata dalla Kodak.
- segnalatore acustico (il clacson)
- trasmettitore non intercettabile (permetteva comunicazioni radio-telegrafiche non intercettabili).
- trasmettitore da combattimento (di ridottissime dimensioni permetteva la comunicazione immediata tra la prima linea e la retroguardia).
- motore senza statore (impiegato per la costruzione dei primi filobus).
domenica 17 novembre 2013
"Lovesong" The Cure
...quando sono con te mi fai sentire di nuovo a casa...
Whenever I'm alone with you
You make me feel
like I am home again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am whole again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am young again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am fun again
However far away
I will always love you
However long I stay
I will always love you
Whatever words I say
I will always love you
I will always love you
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am free again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am clean again
However far away
I will always love you
However long I stay
I will always love you
Whatever words I say
I will always love you
I will always love you
Whenever I'm alone with you
You make me feel
like I am home again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am whole again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am young again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am fun again
However far away
I will always love you
However long I stay
I will always love you
Whatever words I say
I will always love you
I will always love you
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am free again
Whenever I'm alone with you
You make me feel like I am clean again
However far away
I will always love you
However long I stay
I will always love you
Whatever words I say
I will always love you
I will always love you
Citazione da: DONNE CHE CORRONO COI LUPI
...molte donne sono sensibili come la sabbia è sensibile all'onda, come gli alberi lo sono alla qualità dell'aria, come una lupa può percepire un'altra creatura che a un chilometro di distanza si addentra nel suo territorio. Lo splendido dono delle donne così accordate è di vedere, sentire, percepire, ricevere e trasmettere immagini e idee e sensazioni con la velocità del lampo...
Recensione: "Le Pietre della Luna"
Ho recentemente ripreso in mano questo bellissimo romanzo di Marco Buticchi, una storia complessa che lega vari personaggi con improvvisi salti temporali che vanno dal tempo del legionario romano Giunio ai giorni nostri per poi ritornare indietro di secoli... tutto fatto in modo magistrale e coinvolgente. Libro che ha fatto più di 250000 copie e probabilmente è stato fonte di ispirazione per il film di Ridley Scott "Il gladiatore". Di seguito una recensione dal sito: http://www.varesenews.it/
Buona lettura
Buona lettura
Le vite parallele di Giunio della città di Luna e del gladiatore Massimo l'Ispanico | |
Il nome non dice nulla e in un
certo senso trae inganno. Addirittura qualcuno l’ha recensito e catalogato come libro
di fantascienza. "Le Pietre della Luna" di Marco Buticchi è innanzitutto un
libro storico, d 'avventura
sì, ma storico.
Un bel tomo di oltre 400 pagine, che si fa leggere con golosità, vuoi per il ritmo
incalzante, vuoi per le vicende che racconta. Ma chissà quanti saranno saltati sulla
sedia, dopo aver letto le prime duecento pagine. Forse non tutti, ma certamente a
chi ha visto il film "Il gladiatore", campione d'incassi al botteghino, il
dubbio sarà sorto. Infatti la storia del Tribuno Giunio, raccontata da Marco Buttichi, è
molto simile a quella raccontata magistralmente da Ridley Scott nella
fortunata pellicola che ha lanciato nell’olimpo della celluloide l’attore
australiano Russel Crowe e segnato il ritorno del cinema al kolossal storico.
Il particolare non indifferrente pero’ è che il libro "Le pietre della
Luna" è uscito nel 1997, mentre il film in questione è uscito tre anni dopo. Certo,
qualche differenza c’è tra le due storie, ma sono solo sfumature. L’impianto è
quasi lo stesso e le vicende di Massimo l’ispanico, raccontate dal grande
regista americano, assomigliano a quelle del Tribuno Giunio della città di Luna,
raccontate dallo scrittore spezzino.
|
Rosa Screnci: Catalogo Art Experience Firenze - Italy
Rosa Screnci: Catalogo Art Experience Firenze - Italy: Un onore per me essere nel catalogo della Curatrice Marina Volpi...
Irene è un'amica e nel suo lavoro è molto brava-!!! Ecco il suo Blog
Wedding Sweet Love: About ME !!!: SONO ARRIVATA!!! Mi chiamo Irene, vivo a Terni , dove sono nata in una caldissima giornata estiva: il 6 AGOSTO . L'anno è un accessorio...
sabato 16 novembre 2013
citazione - Durkheim
«Non esiste un modo di essere e di vivere che sia
il migliore per tutti […] La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di
quella di una volta: è diversa , perché le circostanze sono diverse».
Émile Durkheim
Émile Durkheim
venerdì 15 novembre 2013
VALLEPIETRA - FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
La domenica dopo la pentecoste a Vallepietra si festeggia la Santissima Trinità. La notte precedente la festa ci si ritrova tutti nella piazza principale del paese e si assiste alla celebrazione della messa. Poi una dopo l'altra tutte le compagnie (gruppi di devoti che spesso arrivano dopo un pellegrinaggio a piedi di alcuni giorni) che provengono dal Lazio e dall'Abruzzo, partono p.re raggiungere il .santuario camminando di notte con la sola luce delle candeli, seguendo viottoli e stradine in mezzo alla montagna. Si attraversa un ruscello e si getta un sasso alle proprie spalle. Una volta arrivati ci si dispone nella spianata davanti al santuario e s ascolta il "canto delle zitelle", rievocazione del lamento di maria e la Maddalena) quando scoprono il corpo di Gesù. Dopo il canto si può visitare il santuario dove è custodita l'icona della santissima trinità. Per maggiori informazioni rimando ad un siro che racconta la festa.
Festa di San Pardo 25 - 26 - 27 maggio 1996
Ogni anno il 25 - 26 - 27 maggio si svolge la "Festa di San Pardo", bellissima festa padronale caratterizzata dalla sfilata da carri centenari trainati da buoi. I carri sono addobbati con fiori di carta. La festa inizia con i carri che vanno a prendere la statua di San Pardo nella cappella del cimitero nella prima giornata di festa, seguono i festeggiamenti religiosi e terminano con la sfilata dei carri che riaccompagnano il santo nella cappella e relativa scampagnata vicino al cimitero. Festa molto sentita... allego il link ad un sito che ne parla dove troverete anche cenni storici. Buona giornata!
Le immagini sono state scattate nel 25, 26, 27 maggio del 1996.
Le immagini sono state scattate nel 25, 26, 27 maggio del 1996.
giovedì 14 novembre 2013
Igor Sibaldi
Consiglio di ascoltare questo intervento di Igor Sibaldi che parla di "speciazione". A me è sembrato illuminante.
Recensione: Aldous Huxley, "L'arte di vedere", Adelphi
E' un libro a mio parere illuminante. In seguito ad una grave diminuzione della vista, che lo rende praticamente cieco, l'autore decide di seguire il metodo di rieducazione alla vista del dott. Bates. Il romanzo è in realtà il racconto dettagliato di come realmente Huxley abbia riacquistato la vista e nello stesso tempo è un cammino iniziatico verso una nuova consapevolezza del nostro corpo e delle sue infinite possibilità di autoguarigione, nei casi in cui le condizioni risultino favorevoli. "Nella maggior parte dei casi l'unico trattamento consiste nel prescrivere al malato lenti per correggere il particolare vizio di rifrazione considerato responsabile del difetto. ... Le lenti neutralizzano i sintomi ma non rimuovono le cause della vista difettosa...anzi gli occhi così trattati tendono a indebolirsi ... e a richiedere lenti sempre più forti" L'idea è che se gli occhi fossero invece tutte gambe zoppicanti in giro vedremmo soltanto persone che camminano con le grucce o in sedia a rotelle, invece il corpo ha nella maggioranza dei casi la capacità di correggersi e lo stesso vale per alcuni difetti della vista degli occhi, perlomeno quelli che correggiamo con le lenti... Io l'ho letto e vi assicuro che al di là del semplice metodo Bates si acquisiscono nuovi strumenti per "vedere" con occhi nuovi. Consigliato!
CURIOSITA' COTTURA POLPO
A quanti di voi sarà accaduto di dover preparare un'insalata di polpo e accorgersi che nonostante tutto, più lo cuocete più diventa duro e immangiabile... D'accordo mi rendo conto che solitamente l'acquistiamo tutti al supermercato ma se vi capitasse il consiglio è questo: spellare il polpo, aspettare che l'acqua salata bolla, immergere e tirare fuori immediatamente il polpo che si arriccierà. Poi rimetterlo a bollire per circa due ore. Ovviamente il pesce deve essere fresco. Vi prometto di provare anche io. Fatemi sapere.
mercoledì 13 novembre 2013
SILENZIO
Il battere incessante
della pioggia, sui vetri.
Il vociare confuso
dei ragazzi, in cortile.
Un orologio scandisce le ore.
Il rumore assordante
del silenzio.
In vendita nell'e book "Il bene e il male"
della pioggia, sui vetri.
Il vociare confuso
dei ragazzi, in cortile.
Un orologio scandisce le ore.
Il rumore assordante
del silenzio.
In vendita nell'e book "Il bene e il male"
martedì 12 novembre 2013
Recensione libro sul New age
Recensione: Barbara Riva, Il New Age fra secolarizzazione e nostalgia Una ricerca sul senso religioso dei giovani, Società Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena, 1997.
di Tiziano Borghi
Il fenomeno del New Age nasce in
Gran Bretagna e negli Stati Uniti intorno agli anni sessanta, il fenomeno
interessa, attualmente circa un milione di persone che si interessano di tutte
quelle discipline che sono state catalogate come alternative: medicina
Olistica, Feng Shui, Bioenergetica, Reiki, Arti Marziali ecc. Non avendo dei
punti di riferimento univoci, validi per tutti gli appartenenti al movimento,
il New Age ha rappresentato
fondamentalmente una moda, un ottimo “veicolo” pubblicitario. Attualmente
numerosi studiosi del fenomeno, tra i quali Massimo Introvigne, PierLuigi
Zoccatelli e Maria Immacolata Macioti, tra gli italiani, si interrogano circa
il presunto passaggio da un New Age
ad un Next Age; “…dove
l’accento passa dalla trasformazione planetaria […] alla trasformazione
individuale…”[1]. Il New Age rifiuta, tendenzialmente, ciò che offre il mondo
capitalistico cercando di proporre una visione della realtà più
intimistica, e una più profonda
conoscenza interiore e della spiritualità individuale. Il New Age opera una frattura con la
modernità, dalla quale, però, attinge tutti gli aspetti che ritiene funzionali
alla propria sopravvivenza. La “Cospirazione dell’Acquario” è un movimento che
investe, trasversalmente, la vita di ogni individuo, non è raro sentire parlare
di corsi di autorealizzazione creati appositamente per giovani Manager, o di massaie che frequentano
lezioni di Yoga. Il New Age non
può vantare una Leadership
riconosciuta, proprio in virtù della forma della propria organizzazione che può
essere paragonata a un “Network”,
costituito da movimenti più o meno strutturati, privi “…di quel minimo di
struttura necessaria perché si possa parlare di movimento”[2]. Il
network è costituito da gruppi - piccoli e grandi radicati sul territorio -
d’individui che condividono gli stessi interessi e si riuniscono in seminari,
convegni o semplicemente incontri informali per discutere e scambiarsi esperienze
di vita, e da semplici utenti - quanto mai eterogenei per età, classe sociale e
cultura - che usufruiscono dei canali d’informazione, più o meno tradizionali.
Il lavoro di Barbara Riva è un buon esempio dell’interesse, mai sopito, nei
confronti del fenomeno New Age;
affrontato in modo semplice e dettagliato. Molto utile il glossario, posto in
appendice, dove sono raccolti i termini e i concetti maggiormente utilizzati
dai “Cospiratori dell’Acquario”. Il testo affronta quasi tutti gli aspetti
ritenuti fondamentali dalla cultura New Age; durante la lettura emerge,
chiaramente, il disagio provato da una parte della cultura cattolica, di fronte
un movimento eterogeneo e privo di un “referente” universalmente riconosciuto.
Si ha immediatamente l’impressione che il testo è fortemente influenzato dalla
cultura cattolica dell’autrice, che nel secondo capitolo arriva ad affermare
che: il “…New Age non accetta nessuna delle realtà definite di questo
mondo: tutto diventa relativo e la realtà stessa si riconduce ad un principio
spirituale, a un Dio che si chiama Luce o Spirito impersonale…”. Una asserzione
un po’ riduttiva e non universalmente valida. A parte alcune affermazioni non
sempre condivisibili, il testo introduce alle discipline “alternative” e ne da una
spiegazione soddisfacente. Interessante la ricerca, condotta su alcuni studenti
di Cesena, parte di una ricerca più ampia, condotta per il G.R.I.S. di Bologna.
Nelle conclusioni una intervista a Franco Battiato che non si dichiara
interessato al fenomeno New Age ma che secondo Barbara Riva ne è un
simpatizzante inconsapevole.
LE CROCIATE - di Tiziano Borghi
L’XI° secolo fu,
sin dall’inizio, caratterizzato da una forte espansione economica e demografica.
La popolazione rurale europea cominciò a cercare nuove aree da coltivare,
dissodando e bonificando terreni tolti alla foresta. Si crearono così nuovi
spazi coltivabili e nuove città nelle zone periferiche della vecchia area
carolingia, che comprendeva il sud della Francia, e le terre germaniche oltre
il Reno e il Danubio. Nelle città di nuova fondazione, e in quelle ‘risorte’
dopo il periodo di stasi del Medioevo, si poté vedere la rinascita del
commercio e dell’artigianato.
In Italia, benché il
movimento di rinascita del commercio e dell’incremento demografico fosse più
lento che altrove, si poté assistere alla nascita di nuove potenze marinare e
alla riconferma di quelle già esistenti. Ci riferiamo a Pisa e Genova, che
contendevano agli Arabi di Sardegna e d’Africa la loro libertà di navigazione,
ad Amalfi e a Venezia che intratteneva, ormai da lungo, tempo floridi rapporti
commerciali con l’oriente, navigando fino a Costantinopoli e commerciando con
la Siria e Alessandria. Quindi, nonostante le ancora diffuse carestie sempre
presenti in Europa in questo periodo e le ininterrotte guerre feudali, si
assisteva ora ad un crescente miglioramento delle condizioni private di vita e
ad un miglioramento delle vie di comunicazione.
L’XI° secolo non è
legato soltanto alla rinascita in campo economico e demografico, ma viene
caratterizzato dalle grandi spedizioni in Oriente incoraggiate dalla Chiesa e
dalle prestigiose corone europee. Il passaggio dal X° all’XI° secolo e la paura
legata all’inizio del nuovo millennio aumentò lo stato di agitazione tra la
popolazione. Numerose sono le previsioni di eventi catastrofici ed altrettanto
numerosi i predicatori che annunziano per l’anno mille la fine del mondo;
seguita dal Giudizio Universale. Notizie e paure di questo tipo sono molte e
creano una situazione di incertezza totale nel futuro, spingendo i fedeli alla
penitenza. È in questo quadro, storico-sociale, che nascono i pellegrinaggi di
penitenza. La Chiesa comprese immediatamente l’importanza della nuova situazione.
Approfittando di questo periodo favorevole, guidata dall’ordine monastico più
importante ed influente del tempo, quello di Cluny, riusciva a incanalare la
voglia di penitenza dei fedeli verso due pratiche particolari: la costruzione
di chiese e il pellegrinaggio. Tralasciando l’importanza che la costruzione di
nuove chiese avrà per i luoghi in cui esse sorgeranno (venivano costruite da
maestranze specializzate, ma con i blocchi portati uno ad uno dai penitenti),
porremo l’attenzione sul fenomeno del pellegrinaggio. L’impulso dato ai
pellegrinaggi favorisce indirettamente una maggiore circolazione delle merci, e
una maggiore mobilità della popolazione, inoltre, dà modo alla Chiesa di aprire
ospizi per il ricovero dei pellegrini, di incentivare, con aiuti economici, la
costruzione di nuove vie di collegamento, la loro manutenzione e il restauro di
vecchie vie di comunicazione non più usate. L’anno Mille fu il tempo dei
pellegrinaggi e dei grandi santuari. Numerosissimi erano i fedeli che
viaggiavano verso le grandi Città Santuario e, durante il tragitto, era facile
imbattersi in piccole città, conosciute come tappe minori, ciascuna
caratterizzata dal suo santo dalla sua reliquia miracolosa e dalla sua chiesa
dove poter chiedere delle indulgenze. Il pellegrinaggio divenne presto lo
strumento più efficace per ottenere la salvezza ultraterrena e, con il tempo,
si cominciò a confondere l’idea di pellegrinaggio paenitentialis con l’idea di pellegrinaggio armato. In questo modo
oltre a salvare se stessi per una vita ultraterrena futura, si cercava di
liberare le terre che gli infedeli avevano strappato al mondo cristiano.[1]
I soldati che partecipavano a queste guerre di riconquista avevano la
possibilità di ottenere indulgenze del tutto analoghe a quelle concesse ai pellegrini
che si recavano nelle Città Sante.
Dopo l’anno Mille,
l’entusiasmo per il pellegrinaggio in ‘Terra Santa’ aumentò notevolmente. Nel
1054 la Chiesa Occidentale subì, in seguito allo scisma con la Chiesa
Orientale, un duro colpo. Il Patriarcato di Costantinopoli, in seguito allo
scisma, si distacca definitivamente dalla Chiesa di Roma, portando a compimento
il lento, ma progressivo allontanamento dall’influenza Occidentale. In breve
tempo anche i Patriarcati di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme seguiranno
l’esempio dato da Costantinopoli. In seguito allo scisma del 1054, aumentarono
anche gli attriti tra i due imperi romani, d’Occidente e d’Oriente, animati
dallo stesso desiderio espansionistico. L’equilibrio raggiunto nell’XI° secolo,
nel mediterraneo orientale, rischiava ora di essere violato. Infatti, dopo
essersi imposti militarmente e politicamente al califfato di Baghdad, che
deteneva ormai un ruolo esclusivamente religioso, i Turchi Selgiukidi[2]
nell’agosto del 1071, comandati dal califfo di Baghdad AlpArslan, sconfiggono
le armate Bizantine e fanno prigioniero l’imperatore Romano IV Diogene
(1070-1071) a Mazinkert. Fondano successivamente il sultanato di Rum.
Conquistato l’impero Arabo assumono velocemente il dominio di tutta l’Asia Minore e la Palestina, compresi i Luoghi
Santi meta di pellegrinaggi. Ai Bizantini rimanevano soltanto le città
costiere. A partire da questa data il
nuovo impero interrompe i pellegrinaggi
dei cristiani in Terra Santa. In seguito alla vittoria Turca gli equilibri
politici fra cristianità e islamismo si alterarono. Nonostante le numerose
vittorie riportate, i Turchi non riescono a mantenere l’unità e si frazionano
in numerosi Sultanati indipendenti. A risentire della situazione furono anche
gli interessi commerciali delle città marinare italiane, in quanto l’Anatolia,
la Siria, la Palestina e l’Egitto, conquistate dai turchi, rappresentavano il
più importante nodo commerciale delle vie carovaniere che portavano le merci in
oriente. L’unica soluzione possibile, per liberare e favorire la penetrazione
commerciale in oriente, sarebbe stata un’intervento armato teso a riconquistare
le terre occupate dai turchi e a ristabilire l’equilibrio precedente la loro
venuta. Per motivi diversi anche la Chiesa auspicava un intervento militare in
oriente; nel novembre del 1095 Papa Urbano II, durante il Concilio di Clermont,[3]
invita tutta la cristianità occidentale a organizzarsi militarmente per la
liberazione della Terra Santa dai musulmani, indicandone la partenza per il
giorno della festa dell’Assunzione, dell’anno successivo.[4]
In seguito alla conquista turca, il divieto dato ai pellegrini di raggiungere i
Luoghi Santi aveva dato finalmente un motivo valido, capace di sollevare gli
animi e rendere accettabile una guerra che, altrimenti, non sarebbe stata
possibile. Una guerra santa avrebbe accresciuto notevolmente l’autorità
ideologica e politica del papato di Roma; inoltre, questa era indubbiamente una
buona occasione per ottenere con la forza delle armi quello che, dopo lo scisma,
la Chiesa Occidentale non riusciva ad ottenere dalla Chiesa
cristiano-ortodossa: il riconoscimento del proprio primato su tutta la
cristianità. Istituire una Crociata in Terra Santa avrebbe inoltre potuto
risolvere uno dei grandi problemi dell’Europa dell’XI° secolo: distogliere i
nobili europei dalle numerose lotte intestine che avevano fiaccato l’intero
sistema feudale. Si promisero, a tutti quelli che avessero partecipato alla
Crociata, terre e ricchezze, e un condono delle punizioni temporali per tutti i
loro peccati. A Clermont, quindi, venne decisa una spedizione e numerosi
signori e gente del popolo decisero di partire per la Terra Santa, con
l’intento di liberare il Santo Sepolcro (1095). Alcuni di loro partirono
immediatamente, guidati da Pietro d’Amiens (chiamato Pietro l’Eremita) e da
Gualtieri Senzaveri, un cavaliere. Sfortunatamente, la spedizione si concluse
nel peggiore dei modi. Questo primo gruppo partì male armato e privo di una
qualsiasi organizzazione di base, questo decise la sorte dell’impresa; vennero
infatti decimati dagli Ungari e dai Bulgari ancora prima di arrivare in
Palestina e fu proprio in lì che vennero sterminati dai Turchi. Nel periodo che
seguì l’istituzione della prima Crociata regnò in Europa una pace insperata,
durante la quale tutte le lotte intestine tra i feudatari e le lotte tra
famiglie, che si protraevano da troppo tempo indebolendo la stessa istituzione
feudale, cessarono di colpo. Nel 1096 partì la prima vera crociata[5]
per la Terra Santa, alla quale partecipavano i nomi più prestigiosi
dell’aristocrazia europea. Partì il fratello del re di Francia Ugo di
Vermandois, Goffredo di Buglione duca della Bassa Lorena, Boemondo d’Altavilla,
principe di Taranto, figlio di Roberto il Guiscardo, e suo nipote Tancredi d’Altavilla,
Raimondo di Saint-Gilles conte di Tolosa e molti altri. Partecipavano, dunque,
tutti uomini valorosi e di indiscusse qualità, ma la loro rivalità non gli
consentì di costituire un comando unico, capace di imporre a tutti i
partecipanti alla crociata, un unico obbiettivo: la liberazione del Santo
Sepolcro e dei Luoghi Santi. L’Imperatore Bizantino Alessio I Comneno vide con
preoccupazione l’ammassarsi, nelle sue terre, di tanti ‘Franchi’; tanto più che
doveva essergli giunta la notizia di un complotto, organizzato da Boemondo di
Taranto, per “liberare Costantinopoli dai suoi corrotti imperatori e dai suoi
eretici preti greco-ortodossi”.[6]
L’Imperatore cercò di allontanare il pericolo rappresentato dai Crociati che si
avvicinavano a Costantinopoli; gli fornì viveri e mezzi di trasporto, e alcuni
doni. In cambio dei doni pretese che i crociati gli giurassero fedeltà; con
l’accordo che, di qualsiasi terra si fossero impossessati, lo avrebbero fatto
in nome dell’Imperatore. Poi li trasferì velocemente “al di là del Braccio di
San Giorgio, sulla sponda asiatica”[7],
per evitare che circondassero la capitale del suo regno. Nel giugno 1097 i
crociati ripresero il cammino verso la Città Santa; durante il tragitto si
imbatterono nella fortezza turca di Nicea.
Caduta Nicea, i crociati si incamminarono verso l’interno del paese; dopo aver
conquistato Dorilea (luglio 1097), sconfiggevano i turchi ad Eraclea. Da questo
momento in poi prevalsero nei crociati quegli stessi interessi particolari che
avevano spinto la maggiorparte di essi a partecipare alla spedizione in Terra
Santa. Le diserzioni furono numerose. Baldovino e Tancredi lasciarono
l’esercito cristiano per dirigersi l’uno in direzione di Edessa, in Armenia
l’altro. Baldovino diventa facilmente signore di Edessa, dopo essere stato
designato a quel ruolo dal principe Armeno (senza eredi) che la governava,
Edessa diventa una sua contea. Intanto Tancredi occupava, in Cicilia, la città
di Alessandretta. Nel frattempo, l’esercito crociato giungeva sotto le mura di
Antiochia, una fortezza ancora più possente di quella espugnata a Nicea. Questa
nuova conquista non fu semplice, e fu solo grazie a Boemondo di Taranto se si
riuscì ad espugnarla; per merito della sua astuzia e alla corruzione del
custode di tre delle 450 torri, di cui era costituita la fortificazione.
Boemondo si impossessò della città e ne fece un principato. Nel giugno 1099, a
due anni di distanza dalla partenza da Costantinopoli i crociati, capeggiati da
Goffredo, arrivarono a Gerusalemme. La città resistette all’assedio per
quaranta giorni, dopodiché capitolò.[8]
Dopo la caduta la popolazione venne selvaggiamente massacrata, senza alcuna
distinzione tra saraceni ed ebrei.[9]
Dopo la liberazione della Città Santa Goffredo di Buglione, che aveva comandato
le armate cristiane, diventò il padrone di Gerusalemme, insignendosi del titolo
di “Advocatus del Santo Sepolcro”.[10]
Quando il 18 luglio del 1100 Goffredo morì, venne chiamato a succedergli suo
fratello Baldovino, il quale lasciò la contea di Edessa e, dopo aver ristabilito
l’ordine a Gerusalemme, preferì la qualifica di Re. Baldovino regnò
ininterrottamente dal 1100 al 1118.
Dopo la prima crociata
ci si pose il problema della difesa della Terra Santa, e questa esigenza si
risolse creando degli ordini monastico-militari, tra i più famosi si annoverano
l’Ordine dei Templari, degli Ospitalieri di San Giovanni, dei Cavalieri di Rodi
(che più tardi prenderanno il nome di Cavalieri di Malta; per sfuggire alle
persecuzioni che sterminarono l’intera istituzione monastico-militare) e dei
Teutonici.
[1]
Ne è un esempio la contesa in Spagna tra Cristiani e Mori, che la Chiesa aveva
intenzione di cacciare dal territorio spagnolo.
[2]
Popolazione proveniente dall’Asia, convertita nel X° secolo alla religione
musulmana; era guidata da capi appartenenti alla famiglia di Selgiuk. E’ per
questo che parliamo di Turchi Selgiukidi.
[3]
Il Concilio si tenne a Clermont-Ferrand in Avernia.
[4]
L’appello che si pensa sia stato lanciato da Papa Urbano II al Concilio di
Clermont-Ferrand ribadiva sostanzialmente l’importanza del pellegrinaggio;
purtroppo, è difficile dire con esattezza cosa venne detto al Concilio, dal
Papa, in quanto esistono quattro differenti versioni, tramandate da quattro
diversi cronisti.
[5]
La parola crociata deriva dall’atto di “prendere la croce”. Prendere la croce
era una promessa fatta a Dio di recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Al
tempo delle crociate la promessa di pellegrinaggio, poteva essere cambiata con
la decisione di partire con una delle crociate successive alla dichiarazione
del voto; o commutata con un versamento di denaro alla chiesa (equivalente
all’acquisto di un’indulgenza).
[6]
Indro Montanelli, Dante e il suo secolo, Rizzoli, Milano, 1970, (1964^),
cap. I, p. 45.
[7]
Franco Cardini, Il movimento crociato,
Sansoni Scuola aperta, Firenze, 19723, p. 19.
[8]
Gerusalemme viene espugnata alle ore 15 del Venerdì 15 giugno 1099, alla stessa
ora e giorno in cui Gesù Cristo era morto. I crociati entrarono in una breccia
aperta da Goffredo di Buglione, nella muraglia orientale che cingeva la Città
Santa. Nello stesso momento Raimondo di Saint-Gilles conquistava la torre di
David, nella parte occidentale della fortificazione; infine Tancredi di Taranto
riusciva a forzare la porta di Santo Stefano.
[9]
Come riferisce un testimone oculare, Raimondo di Agiles: “ ...si videro cose
meravigliose. I musulmani furono decapitati, o trafitti di frecce, o gettati
giù dalle torri. Altri furono torturati per giorni e giorni, e poi bruciati. Le
strade erano lastricate di teste, di mani e di piedi mozzi”. Indro Montanelli, Dante e il suo secolo, op. cit., p. 45.
[10]
“...Advocatus designava tecnicamente il laico posto a cura e difesa degli
interessi temporali dei vari enti ecclesiastici...” Franco Cardini, Il movimento crociato, op. cit., p.24.
Iscriviti a:
Post (Atom)