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giovedì 14 novembre 2013

Recensione: Aldous Huxley, "L'arte di vedere", Adelphi

E' un libro a mio parere illuminante. In seguito ad una grave diminuzione della vista, che lo rende praticamente cieco,  l'autore decide di seguire il metodo di rieducazione alla vista del dott. Bates. Il romanzo è in realtà il racconto dettagliato di come realmente Huxley abbia riacquistato la vista e nello stesso tempo è un cammino iniziatico verso una nuova consapevolezza del nostro corpo e delle sue infinite possibilità di autoguarigione, nei casi in cui le condizioni risultino favorevoli. "Nella maggior parte dei casi l'unico trattamento consiste nel prescrivere al malato lenti per correggere il particolare vizio di rifrazione considerato responsabile del difetto. ... Le lenti neutralizzano i sintomi ma non rimuovono le cause della vista difettosa...anzi gli occhi così trattati tendono a indebolirsi ... e a richiedere lenti sempre più forti" L'idea è che se gli occhi fossero invece tutte gambe zoppicanti in giro vedremmo soltanto persone che camminano con le grucce o in sedia a rotelle, invece il corpo ha nella maggioranza dei casi la capacità di correggersi e lo stesso vale per alcuni difetti della vista degli occhi, perlomeno quelli che correggiamo con le lenti... Io l'ho letto e vi assicuro che al di là del semplice metodo Bates si acquisiscono nuovi strumenti per "vedere" con occhi nuovi. Consigliato!

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