Gli innumerevoli benefici di Miele e cannella
Fonte: SCRITTO IL 05 APR 2013DA : VIVERSANO.NET
http://www.viversano.net/salute-benessere/conosci-gli-innumerevoli-benefici-di-miele-e-cannella/
La combinazione di miele e cannella è un potente antibiotico naturale, antimicrobico, antinfiammatorio, ecc… non solo per l’uomo ma anche per i nostri animali.
Le proprietà terapeutiche del miele sono molteplici, questo prezioso alimento vanta infatti proprietà antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie, sedative per la tosse e vanta innumerevoli proprietà nutrizionali, inoltre è una fonte inestimabile di energia. Lo zucchero contenuto nel miele aiuta a combattere stress e fatica fisica e, se assunto in basse quantità, non crea nessun problema ai diabetici.
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Miele e cannella: la ricetta per la longevità
Il miele, in combinazione con la cannella forma una coppia perfetta per migliorare il proprio stato di salute in modo semplice e naturale.
Miele e cannella uniti formano un elisir del benessere apportando numerosi benefici per la nostra salute, e se assunti quotidianamente aiutano a rafforzare il sistema immunitario e proteggono l’organismo da batteri e da virus.
Quali sono le proprietà benefiche di miele e cannella?
Già nel 1995 la rivista Canadese “Weekly world news” ha pubblicato un articolo che contiene un elenco delle malattie curabili con questa mescolanza di miele e cannella.
In Italia pochi conoscono le straordinarie proprietà di questo elisir
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ARTRITE
In una tazza di acqua tiepida aggiungere 2 cucchiai di miele e mezzo cucchiaio di cannella in polvere, bere la mattina a digiuno e la sera prima di coricarsi.
Questa mescolanza, se assunta con regolarità, aiuta a curare l’artirte, anche quella cronica.
Queste proprietà sono dimostrate da uno studio dell’università di Copenaghen: un’equipe di medici ha somministrato questo medicamento a 200 pazienti affetti da artrite cronica, nel giro di una settimana 75 pazienti hanno riscontrato un immediato giovamento, con conseguente diminuzione del dolore. Dopo un mese di trattamento tutti i pazienti non hanno più avuto dolori, anche chi aveva difficoltà a camminare un po’ alla volta ha ripreso a farlo.
MALATTIE DEL CUORE
Unire ad un vasetto di miele qualche cucchiaio di cannella e consumare regolarmente durante la prima colazione, spalmandolo su pane o toast. Il miele così speziato riduce il colesterolo nelle arterie e previene i problemi di cuore, previene anche la ricaduta di nuovi infarti nelle persone che già ne hanno avuto uno. L’uso regolare di questo miele permette di fortificare il cuore, diminuisce la mancanza d’ossigeno e rafforza i battiti cardiaci.
Negli Stati Uniti e in Canada questa pasta è utilizzata regolarmente negli asili e nelle case di riposo, uno studio condotto sui pazienti più anziani degli ospedali americani ha dimostrato che l’uso regolare di questa pasta pulisce e rafforza le arterie e le vene.
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COLESTEROLO
Miscelare 2 cucchiai di miele con 1 o 2 cucchiai di cannella, aggiungere la miscela ottenuta in mezzo litro di acqua fresca. Bere 3 volte al giorno questa bevanda riduce il colesterolo del 10% in poco tempo.
MALE AI DENTI
In caso di male ai denti fare una pasta composta da 1 cucchiaino di cannella e 5 cucchiaini di miele. Spalmare il composto ottenuto sul dente dolorante. Ripetere 3 volte al giorno per almeno 3 giorni. Per approfondire clicca qui
INFEZIONI AI RENI E ALLA VESCICA
Un infuso composto da un bicchiere di acqua tiepida, due cucchiai di cannella in polvere e un cucchiaino di miele, svolge una potente azione antibatterica, uccidendo i germi che causano l’infezione. Il composto va bevuto 2 volte al giorno, alla mattina prima di colazione e al pomeriggio.
PERDITA DEI CAPELLI
Per alleviare i problemi di calvizia o per ridurre la perdita di capelli applicare sul cuoio capelluto olio d’oliva caldo unito a un cucchiaio di miele e un cucchiaino di cannella in polvere. Lasciare riposare per 15 minuti e lavarsi i capelli.
PERDERE PESO
Per perdere peso bere ogni giorno, mezz’ora prima di dormire e mezz’ora prima di colazione, una tazza composta da un cucchiaio di miele e uno di cannella. Bere tutti i giorni con costanza aiuta a perdere peso.
RAFFREDDORE
Per curare il raffreddore, la tosse e la sinusite mescolare un cucchiaio di miele e una spolverata di cannella in polvere. Bere con frequenza fino al miglioramento. Per approfondire clicca qui
PUNTURE DI INSETTI
Mescolare due cucchiaini di miele e un cucchiaio di cannella in poca acqua tiepida fino a che la pasta ottenuta sia ben amalgamata e quindi massaggiare localmente sulla parte interessata dalla puntura. Il dolore e il prurito tenderanno a diminuire nel giro di pochi minuti.
Avvertenza: il Miele non andrebbe mai scaldato, salvo indicazioni contrarie, perchè molte delle sostanze curative andrebbero perse.
sabato 28 dicembre 2013
ARS REGIA e Non-Dualità
FONTE: http://nonduale.wordpress.com/2011/07/20/ars-regia-e-non-dualita/
ARS REGIA e Non-Dualità
Posted on luglio 20, 2011
"L'alchimia serve a separare il vero dal falso."
Teofrasto Paracelso
L'Ars Regia, l'Alchimia, è sostanzialmente un un'opera simbolica, anche se qualcuno pensa che davvero l'opera degli alchimisti si esaurisse nel lavoro con fornelli, mercurio e metalli. L'Alchimia, come molti sanno,fu velata da simboli e allegorie nonchè travestita da arte materiale per sfuggire all'Inquisizione ed alle persecuzioni religiose che hanno insanguinato l'Europa per secoli.
Al lavoro alchemico esteriore infatti corrisponde una trasmutazione alchemica interiore che è sostanzialmente una trasformazione coscienziale. La "pietra filosofale" è la realizzazione della nostra Vera Natura, indifferenziata, senza forma, onnipervasiva. Realizziamo di essere quell'Indicibile Consapevole che rende possibile l'intero universo.
Ma per integrare completamente questa realizzazione bisogna, secondo l'Ars Regia, passare attraverso un processo ben chiaro:
- NIGREDO o opera al nero, in cui la materia si dissolve, putrefacendosi; Traduci: ci disidentifichiamo da tutto ciò che è grossolano, ciò che ha forma, ciò che è manifesto, ciò che è un semplice contenuto della Pura Consapevolezza. Nigredo è DISIDENTIFICAZIONE TOTALE.
- ALBEDO o opera al bianco, durante la quale la sostanza si purifica, sublimandosi; Traduci: ci realizziamo come Puro Indicibile senza forma, che non può essere inquadrato e definito da nessun concetto, immagine o idea perché è ciò che li comprende tutti senza a sua volta poter essere compresa. Albedo è REALIZZAZIONE INTUITIVA DEL SE'.
- RUBEDO o opera al rosso, che rappresenta lo stadio in cui si ricompone, fissandosi; Traduci: è la fase di "ricomposizione" in cui realizziamo che l'intero universo è sì un contenuto effimero nell'Indicibile Consapevole che siamo, ma esso non è separato da noi, come le onde non sono separate dall'acqua che le compone. La forma è il prodotto della Non-Forma. Rubedo è la REINTEGRAZIONE FINALE, la "ricomposizione" di ciò che era stato sempre ritenuto separato. Realizziamo che noi siamo il mondo ed il mondo è noi. Solo quando questa fase si completa possiamo parlare di pienezza del Risveglio perchè realizziamo il "mistero" della Compassione, intesa come percezione profonda dell'Unità di esseri e Coscienza.
Alla luce di tutto questo può essere compreso il significato profondo della formula alchemica per eccellenza: "Solve et coagula" (sciogli/scomponi e coagula) che sintetizza in sè tutto il processo realizzativo: disidentificati da ciò che è una tua proiezione, un tuo contenuto, e realizza la tua Vera Natura, Non-Duale, reintegrando in te l'intera manifestazione.
L'immortalità conferita dalla "pietra filosofale" non è dunque la presunta immortalità dei corpi (fisici o sottili che siano) che molti attribuiscono a leggendari alchimisti tipo il Conte di Saint Germain o Fulcanelli, ma la realizzazione della nostra Vera Natura, Non-Nata in quanto è ciò in cui si articola l'apparente ciclo di vita e di morte senza minimamente condizionarla. E l'oro che viene prodotto non è l'oro fisico ma l'Oro Supremo della Conoscenza Realizzativa, Jnana in India, Gnosi in Occidente. In questo senso l'Ars Regia può essere annoverata tra le grandi Tradizioni Non-Duali dell'umanità.
ARS REGIA e Non-Dualità
Posted on luglio 20, 2011
"L'alchimia serve a separare il vero dal falso."
Teofrasto Paracelso
L'Ars Regia, l'Alchimia, è sostanzialmente un un'opera simbolica, anche se qualcuno pensa che davvero l'opera degli alchimisti si esaurisse nel lavoro con fornelli, mercurio e metalli. L'Alchimia, come molti sanno,fu velata da simboli e allegorie nonchè travestita da arte materiale per sfuggire all'Inquisizione ed alle persecuzioni religiose che hanno insanguinato l'Europa per secoli.
Al lavoro alchemico esteriore infatti corrisponde una trasmutazione alchemica interiore che è sostanzialmente una trasformazione coscienziale. La "pietra filosofale" è la realizzazione della nostra Vera Natura, indifferenziata, senza forma, onnipervasiva. Realizziamo di essere quell'Indicibile Consapevole che rende possibile l'intero universo.
Ma per integrare completamente questa realizzazione bisogna, secondo l'Ars Regia, passare attraverso un processo ben chiaro:
- NIGREDO o opera al nero, in cui la materia si dissolve, putrefacendosi; Traduci: ci disidentifichiamo da tutto ciò che è grossolano, ciò che ha forma, ciò che è manifesto, ciò che è un semplice contenuto della Pura Consapevolezza. Nigredo è DISIDENTIFICAZIONE TOTALE.
- ALBEDO o opera al bianco, durante la quale la sostanza si purifica, sublimandosi; Traduci: ci realizziamo come Puro Indicibile senza forma, che non può essere inquadrato e definito da nessun concetto, immagine o idea perché è ciò che li comprende tutti senza a sua volta poter essere compresa. Albedo è REALIZZAZIONE INTUITIVA DEL SE'.
- RUBEDO o opera al rosso, che rappresenta lo stadio in cui si ricompone, fissandosi; Traduci: è la fase di "ricomposizione" in cui realizziamo che l'intero universo è sì un contenuto effimero nell'Indicibile Consapevole che siamo, ma esso non è separato da noi, come le onde non sono separate dall'acqua che le compone. La forma è il prodotto della Non-Forma. Rubedo è la REINTEGRAZIONE FINALE, la "ricomposizione" di ciò che era stato sempre ritenuto separato. Realizziamo che noi siamo il mondo ed il mondo è noi. Solo quando questa fase si completa possiamo parlare di pienezza del Risveglio perchè realizziamo il "mistero" della Compassione, intesa come percezione profonda dell'Unità di esseri e Coscienza.
Alla luce di tutto questo può essere compreso il significato profondo della formula alchemica per eccellenza: "Solve et coagula" (sciogli/scomponi e coagula) che sintetizza in sè tutto il processo realizzativo: disidentificati da ciò che è una tua proiezione, un tuo contenuto, e realizza la tua Vera Natura, Non-Duale, reintegrando in te l'intera manifestazione.
L'immortalità conferita dalla "pietra filosofale" non è dunque la presunta immortalità dei corpi (fisici o sottili che siano) che molti attribuiscono a leggendari alchimisti tipo il Conte di Saint Germain o Fulcanelli, ma la realizzazione della nostra Vera Natura, Non-Nata in quanto è ciò in cui si articola l'apparente ciclo di vita e di morte senza minimamente condizionarla. E l'oro che viene prodotto non è l'oro fisico ma l'Oro Supremo della Conoscenza Realizzativa, Jnana in India, Gnosi in Occidente. In questo senso l'Ars Regia può essere annoverata tra le grandi Tradizioni Non-Duali dell'umanità.
martedì 24 dicembre 2013
Natale 2013
Leggeri battiti d'ali
i tuoi pensieri,
li sento a volte
attraversarmi
carichi d'energia
e amore,
che tante volte
mi ha salvato,
e mi rende felice.
BUON NATALE!
i tuoi pensieri,
li sento a volte
attraversarmi
carichi d'energia
e amore,
che tante volte
mi ha salvato,
e mi rende felice.
BUON NATALE!
venerdì 13 dicembre 2013
I sogni in "La mia bambina"
I sogni
I sogni svaniscono per sempre
tante piccole voci si muovono
veloci cozzano tra loro,
si dissolvono.
Tante piccole luci si accendono
altre perdono vitalità
muoiono
perdute
in un’esplosione folgorante.
Emozioni disperse …!
Il cimitero acattolico a Roma (Fonte: Wikipedia)
Il cimitero Acattolico è un luogo veramente interessante, assolutamente da visitare! di seguito la descrizione che ne fa Wikipedia |
« Una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso, che ci dà l'impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba » |
(Henry James) |
Dal momento che le norme della Chiesa cattolica vietavano di seppellire in terra consacrata i non cattolici — tra cui i protestanti, gli ebrei e gli ortodossi — nonché i suicidi, questi, dopo morte, erano "espulsi" dalla comunità cristiana cittadina e inumati fuori dalle mura (o al margine estremo delle stesse). Le inumazioni avvenivano di notte per evitare manifestazioni di fanatismo religioso e per preservare l'incolumità di coloro che partecipavano ai riti funebri.[3] Un'eccezione venne fatta per Sir Walter Synod, che nel 1821 riuscì a far seppellire la propria figlia in pieno giorno e, per farsi tutelare da incursioni di fanatici, si fece accompagnare da un drappello di guardie[1].
Un cimitero dedicato agli attori, ad esempio, era fuori Porta Pinciana, dove adesso corre via del Muro Torto; il cimitero degli ebrei invece era sulla collina dell'Aventino di fronte al circo Massimo — ora vi si trova il roseto comunale.
Nel XVIII secolo e nel XIX secolo la zona del cimitero acattolico era chiamata "I prati del popolo romano"[1]. Il primo protestante ad essere sepolto nei pressi della Piramide Cestia, prima della fondazione di un vero e proprio cimitero, fu un certo dottor Arthur, nel 1718. Nel 1720 si tenne una seconda sepoltura e nel 1723 furono sepolti un anonimo viaggiatore inglese e due protestanti giacobiti. Entro il 1723 l'area aveva acquisito la qualifica di cimitero degli inglesi.[4]
La prima sepoltura nota è quella di uno studente di Oxford, chiamato Langton[1], morto nel 1738 a 25 anni battendo violentemente la testa cadendo da cavallo. Secondo una diceria, Langton tenne un colloquio con il papa, nel quale espresse il desiderio di essere sepolto a Roma presso la Piramide Cestia[1]. Quando, nel 1928, si tennero degli scavi presso la Piramide Cestia, fu ritrovata la tomba di Langton, con la stessa iscrizione che ora è apposta sulla sua lapide[1].
Nel 1803 fu sepolto uno dei figli di Guglielmo von Humboldt, un ministro di Prussia presso la Santa Sede, che aveva chiesto un appezzamento di terreno per seppellire sé stesso e i suoi familiari. Questo terreno, che anticamente era delimitato, si trova ora all'interno dell'area cimiteriale e sono rimasti alcuni pilastri della recinzione[1]. Successivamente vi trovò sepoltura anche la moglie del ministro[1].
All'inizio del XIX secolo nell'area cimiteriale sorgevano solo degli agrifogli, e non vi erano altri ripari per le tombe sparse nella campagna, ove pascolavano le greggi. I cipressi che adornano il cimitero sono stati impiantati successivamente[1].
Il cimitero fu aperto ufficialmente con editto della Segreteria di Stato, sotto il pontificato di Pio VII Chiaramonti, l'11 ottobre 1821. La decisione si era resa necessaria per il numero sempre crescente di visitatori stranieri, in gran parte studenti, scrittori e artisti, che nell'epoca del romanticismo e del neoclassicismo si recavano a Roma dall'Europa del Nord, con conseguente aumento dei non cattolici che morivano in città, come accadde al poeta inglese John Keats in quello stesso anno. Il cardinal Salvi lo fece recintare a proprie spese[1]. Successivamente per motivi estetici volle abbattere i cipressi presso la Piramide. Si sollevò un putiferio: tuttavia vietò che si piantassero alberi nella parte antica[1].
Nel 1824 venne fatto erigere un fossato che cingeva la parte antica del cimitero. Il muro che circonda questa zona risale al 1870 circa[1]. Anticamente erano vietate le croci o le iscrizioni, come in tutti i cimiteri acattolici, perlomeno fino al 1870[1]. Nel 1918 furono vietate le inumazioni[1].
Da tempo vi sono tombe comuni suddivise per nazioni: Germania, Grecia, Svezia e Romania (destinata ai romeni ortodossi apolidi)[1].
Come indica il nome ufficiale, il Cimitero acattolico di Roma è destinato all'estremo riposo in generale dei non-cattolici stranieri, senza distinzione di nazionalità. Per lo spazio esiguo a disposizione e per mantenere intatto il carattere del luogo, solo eccezionalmente viene concessa la sepoltura a italiani illustri che, per la cultura alternativa espressa in vita ("straniera" rispetto a quella dominante), per la qualità della loro opera, o per le circostanze della vita siano stati in qualche modo "stranieri" nel proprio paese. Tra loro, il politico Antonio Gramsci e lo scrittore Dario Bellezza.
Al 2011 la custodia e la gestione del cimitero era affidata alle rappresentanze straniere in Italia.
I grandi, centenari cipressi, il prato verde che circonda parte delle tombe, la bianca piramide che svetta dietro la recinzione di mura romane, insieme ai gatti che prendono il sole e passeggiano indisturbati tra le lapidi redatte in tutte le lingue del mondo, conferiscono a questo piccolo cimitero uno stile inimitabile.
Personaggi famosi sepolti nel cimitero
John Keats

Tomba di John Keats
(EN) « This grave contains all that was mortal, of a YOUNG ENGLISH POET, who on his death bed, in the bitterness of his heart, at the malicious power of his enemies, desired these words to be engraven on his tombstone: Here lies one whose name was writ in water » | (IT) « Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua” » |
L'amico di Keats, Joseph Severn, nelle sue lettere indica con esattezza la data e l'ora della morte di Keats. Il poeta sarebbe morto intorno alle undici della sera del 23 febbraio 1821. L'iscrizione sulla sua tomba, tuttavia, riporta la data del 24 febbraio 1821; non si tratta, però, di un errore dell'incisore. A Roma, in quel periodo, il nuovo giorno iniziava nel momento in cui, la sera, le campane suonavano l'Ave Maria, e in tutte le chiese veniva cantato o recitato l'Angelus. Questo avveniva all'incirca mezz'ora dopo il tramonto, quindi anche l'inizio del canto poteva variare a seconda del periodo dell'anno. Severn si attenne al metodo inglese di calcolare l'inizio del giorno, mentre per le autorità romane il giorno del 24 febbraio era già iniziato quando Keats morì, e perciò la data del 24 venne registrata nei documenti ufficiali.
Percy Shelley
Shelley (1792-1822) fu un poeta inglese che annegò nell'affondamento del suo vascello al largo della costa tirrenica fra Portovenere e la Toscana e fu cremato sulla spiaggia vicino a Viareggio, là dove le onde avevano spinto il suo corpo. Le sue ceneri furono sepolte nel cimitero protestante; il suo cuore, che il suo amico Edward John Trelawny aveva strappato dalle fiamme, fu conservato dalla sua vedova, Mary Shelley, fino alla sua morte e fu sepolto con lei a Bournemouth. L'epigrafe, in riferimento alla sua morte in mare, riprende tre versi del canto di Ariel dalla "Tempesta" di Shakespeare: "Nothing of him that doth fade, but doth suffer a sea change, into something rich and strange" (Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano).Antonio Gramsci

Tomba di Antonio Gramsci
« Uno straccetto rosso, come quello/ arrotolato al collo ai partigiani/ e, presso l'urna, sul terreno cereo,/ diversamente rossi, due gerani./ Lì tu stai, bandito e con dura eleganza/ non cattolica, elencato tra estranei/ morti: Le ceneri di Gramsci... » |
Poiché il cimitero accoglie soltanto i resti di persone non appartenenti alla religione cattolico-romana (sebbene sia stata fatta qualche eccezione per alcune persone famose), potrebbe sembrare che per Gramsci, italiano e battezzato cattolico, la regola non sia stata applicata; in realtà non è così. Le ceneri di Gramsci furono trasferite solo nel 1938 nella tomba di famiglia concessa l'anno precedente a sua cognata, Tatiana Schucht, residente a Roma. Gli Schucht erano cittadini sovietici di confessione ortodossa, e Gramsci aveva diritto ad essere sepolto nel cimitero in quanto marito della sorella di Tatiana, Giulia. Alla fine, comunque, nessuno degli Schucht venne sepolto nella tomba di famiglia. Sul retro della lapide, tuttavia, è riportata una iscrizione commemorativa dedicata al padre delle due sorelle, Apollo Schucht, e alla sorella maggiore Nadine.
William Story
Altre sepolture notevoli

Tomba di Belinda Lee
- Hendrik Christian Andersen (1872-1940), scultore, amico e amante di Henry James.
- Walther Amelung (1865-1927), archeologo tedesco
- Robert Michael Ballantyne (1812-1895), scrittore britannico
- Dario Bellezza (1944-1996), poeta italiano.
- Karl Julius Beloch (1854-1929), storiografo classico tedesco
- Karl Pavlovič Brjullov (1799-1852), pittore russo
- Gregory Corso (1930-2001), poeta statunitense della Beat Generation
- Richard Henry Dana Jr. (1815-1882), scrittore e navigatore americano
- Luce d'Eramo (1925-2001), scrittrice italiana
- Karl Philipp Fohr (1795 - 1818) , pittore tedesco
- Carlo Emilio Gadda (1893-1973), scrittore italiano
- August von Goethe (1789-1830), figlio di Johann Wolfgang von Goethe; il suo monumento include un medaglione di Bertel Thorvaldsen
- Richard Saltonstall Greenough (1819-1904), scultore statunitense
- Dirk Hamer (1959-1978), il giovane ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia, e sua madre Sigrid (moglie e figlio di Ryke Geerd Hamer)
- Ursula Hirschmann (1913-1991), antifascista tedesca, moglie di Altiero Spinelli
- Wilhelm von Humboldt (1794-1803), figlio del diplomatico e linguista tedesco Wilhelm von Humboldt
- Adolf Klügmann (1837–1880), archeologo tedesco
- Antonio Labriola (1843-1904), filosofo e promotore della dottrina marxista in Italia
- Belinda Lee (1935-1961), attrice cinematografica inglese
- Gualtiero Jacopetti (1919-2011), giornalista, documentarista e regista italiano
- Miriam Mafai (1926-2012), giornalista, scrittrice e politica italiana
- Hans von Marées (1837-1887), pittore tedesco
- Malwida von Meysenbug (1816-1903), scrittrice tedesca, amica di Wagner, di Nietzsche, di Lou von Salomé, di Romain Rolland
- Axel Munthe (1857-1949), medico e scrittore svedese, è presente una lapide commemorativa.
- Thomas Jefferson Page (1808-1899), comandante della spedizione della marina degli Stati Uniti nel Rio de la Plata
- Bruno Pontecorvo (1913-1993), fisico nucleare italiano e fratello di Gillo Pontecorvo
- Edmund Purdom (1924-2009), attore cinematografico inglese
- Amelia Rosselli (1930-1996), poetessa italiana, figlia dell'esule antifascista Carlo Rosselli
- Gottfried Semper (1803-1879), architetto tedesco
- Emilio Servadio (1904-1995), psicoanalista e parapsicologo italiano, uno dei padri della psicoanalisi italiana
- Joseph Severn (1793-1879), pittore inglese, console a Roma ed amico di John Keats, accanto al quale è sepolto
- Franklyn Simmons (1839-1913), scultore e pittore statunitense
- William Wetmore Story (1819-1895), scultore statunitense, sepolto accanto alla moglie sotto il proprio lavoro Angel of Grief (Angelo del Dolore)
- John Addington Symonds (1840-1893), poeta e critico inglese
- Manfredo Tafuri (1935-1994), storico dell'architettura italiano
- Lady Temple (morta nel 1809), moglie di Sir Grenville Temple, 9° baronetto
- Edward John Trelawny (1792-1881), autore inglese, amico di Percy Bysshe Shelley, accanto alle cui ceneri è sepolto
- Paolo Ungari (1933-1999), Maestro Massone italiano
- Wilhelm Friedrich Waiblinger (1804-1830), poeta tedesco e biografo di Friedrich Hölderlin
- Juan Rodolfo Wilcock (1919-1978), scrittore argentino naturalizzato italiano
- Edith Schloss (1919-2011), pittrice statunitense
- Shefqet Verlaci (1878-1946), uomo politico albanese
San Valentino Fonte wikipedia
San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 14 febbraio 273), è stato un vescovo romano, martire.
Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.[1][2]
La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini[3], ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura.[4]
È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum[5] subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia che portano il suo nome. Con molta probabilità si tratta della stessa persona[6]; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non sia mai esistito[7].
Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.[1][2]
La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini[3], ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura.[4]
È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum[5] subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia che portano il suo nome. Con molta probabilità si tratta della stessa persona[6]; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non sia mai esistito[7].
Essere o Non Essere Poesia di Emanuele Locatelli
Emanuele Locatelli Scrittore: Essere o Non Essere Poesia di Emanuele Locatelli S...: Essere O Non Essere. Sono l’aria che respiro sono il verde dei campi in fiore sono il fuoco che brucia che scoppia, che arde l...
martedì 10 dicembre 2013
Circolare ministeriale - mediazione
Dove si depositano le istanze di mediazione
Luogo di deposito dell’istanza
L’art 4 comma 1 del d.lgs. 28/2010, come
modificato dal decreto legge 69/2013 convertito dalla legge 9 agosto
2013 n.98, prevede che “la domanda di mediazione relativa alle
controversie di cui all’articolo 2 è presentata mediante deposito di
un’istanza presso un organismo nel luogo del giudice territorialmente
competente per la controversia. In caso di più domande relative alla
stessa controversia, la mediazione si svolge davanti all’organismo
territorialmente competente presso il quale è stata presentata la prima
domanda. Per determinare il tempo della domanda si ha riguardo alla data
del deposito dell’istanza”.
Tenuto conto di tale disposizione,
rilevante ai fini della individuazione dell’organismo competente a
ricevere l’istanza di mediazione, va chiarito che la domanda di
mediazione dovrà essere presentata presso un organismo di mediazione
accreditato che abbia la propria sede principale o secondaria nel luogo
del giudice territorialmente competente per la controversia che si
intende proporre.
A tal fine, si precisa che si terrà
conto della sede principale dell’organismo ovvero delle sue sedi
secondarie che si trovino nell’ambito di qualunque comune della
circoscrizione del tribunale territorialmente competente a conoscere la
controversia.
Ai fini della esatta individuazione
della sede principale o della sede secondaria è condizione necessaria
che queste ultime siano state regolarmente comunicate al Ministero
vigilante mediante la compilazione e trasmissione della modulistica al
tal uopo predisposta da questa amministrazione e visibile sul sito
www.giustizia.it .
La suddetta compilazione e trasmissione
può avvenire al momento della richiesta di iscrizione al registro degli
organismi di mediazione ovvero in un momento successivo.
È altresì condizione necessaria
l’adozione, da parte di questa amministrazione, del provvedimento di
iscrizione ovvero di modifica di esso in relazione ad ogni eventuale
successiva richiesta di integrazione delle sedi.
Va peraltro ribadito che la previsione
di un criterio territoriale di individuazione dell’organismo di
mediazione competente esige che tutte le sedi, anche secondarie, siano
organizzate in modo tale da poter assicurare agli utenti un servizio
efficiente e stabile.
Tale obiettivo dovrà essere assicurato da ciascun organismo di mediazione e sarà oggetto di verifica e controllo, anche in sede ispettiva, da parte del Ministero della giustizia.
Tale obiettivo dovrà essere assicurato da ciascun organismo di mediazione e sarà oggetto di verifica e controllo, anche in sede ispettiva, da parte del Ministero della giustizia.
Sintesi conclusiva del principio espresso
la individuazione dell’organismo di
mediazione competente a ricevere l’istanza va fatta tenuto conto del
luogo ove lo stesso ha la sede principale o le sedi secondarie;
condizione necessaria è che le suddette sedi siano state regolarmente
comunicate a questa amministrazione ed oggetto di provvedimento di
iscrizione.
lunedì 9 dicembre 2013
La crisi fa rivivere il “caffé sospeso”
Antica tradizione e gesto di solidarietà. Domani la giornata della tazzina pagata
L’usanza del caffé sospeso nasce a Napoli a metà Ottocento
lorenza castagneri
Ti consigliamo:
L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il “sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del Boom economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí, perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile.
Come funziona? È semplice. «Nei locali che fanno parte del circuito ognuno può lasciare un caffè pagato. Ci sono gestori che scrivono su una lavagnetta quante tazzine gratis rimangono da sfruttare e le cancellano man mano che queste vengono consumate» racconta Chiara Sasso, presidente della Rete del caffè sospeso. «L’obiettivo - prosegue - é stimolare la pratica dello scambio che, dal cibo ad altri generi di prima necessità, oggi come oggi svolge un ruolo sempre più importante. E poi vogliamo promuovere la nostra attività nella speranza che il caffè sospeso arrivi ogni giorno in nuovi bar ed eventi».
Anche per questo domani, 10 dicembre, in concomitanza alla Giornata internazionale dei Diritti Umani, si celebra la terza Giornata del caffè sospeso. Un ricco calendario di eventi disseminati su e giù per l’Italia che comprende reading, performance musicali e artistiche, proiezioni di cortometraggi e merende con dolci accompagnate da caffè - e non avrebbe potuto essere altrimenti - sospesi.
Al fianco della Rete si sono schierati molti volti noti. Da Luca Mercalli alla compianta Franca Rame fino al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Tutti per il caffè sospeso. Che poi non é soltanto un caffè, ma un gesto di umanità. Accompagnato, perché no, da un sorriso.
Come funziona? È semplice. «Nei locali che fanno parte del circuito ognuno può lasciare un caffè pagato. Ci sono gestori che scrivono su una lavagnetta quante tazzine gratis rimangono da sfruttare e le cancellano man mano che queste vengono consumate» racconta Chiara Sasso, presidente della Rete del caffè sospeso. «L’obiettivo - prosegue - é stimolare la pratica dello scambio che, dal cibo ad altri generi di prima necessità, oggi come oggi svolge un ruolo sempre più importante. E poi vogliamo promuovere la nostra attività nella speranza che il caffè sospeso arrivi ogni giorno in nuovi bar ed eventi».
Anche per questo domani, 10 dicembre, in concomitanza alla Giornata internazionale dei Diritti Umani, si celebra la terza Giornata del caffè sospeso. Un ricco calendario di eventi disseminati su e giù per l’Italia che comprende reading, performance musicali e artistiche, proiezioni di cortometraggi e merende con dolci accompagnate da caffè - e non avrebbe potuto essere altrimenti - sospesi.
Al fianco della Rete si sono schierati molti volti noti. Da Luca Mercalli alla compianta Franca Rame fino al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Tutti per il caffè sospeso. Che poi non é soltanto un caffè, ma un gesto di umanità. Accompagnato, perché no, da un sorriso.
La casa mobile per nomadi moderni
La casa mobile per nomadi moderni
La casa mobile per nomadi moderni
Abitare in una casa di design senza essere vincolati ad un luogo: le case mobili sono la nuova scommessa degli architetti
giulia mattioli
Clothesline Tiny House di Carrie e Shane Caverly
Essere pronti a partire,
andarsene in qualsiasi momento, e poi tornare a proprio piacimento,
senza dover rinunciare alla propria casa, all’intimità di uno spazio
personale. La possibilità di essere nomadi, nell’accezione più affascinante del caso, pur avendo con sé tutti i comfort di un’abitazione stabile.
Potrebbe essere questo il futuro dell’edilizia, abitare senza essere
vincolati ad un luogo? Forse non è una scelta adatta a tutti, ma lo è
per molti: diversi architetti hanno deciso di scommettere sulla casa mobile, prototipo che va ben oltre il concetto di camper o roulotte. Vere e proprie abitazioni di design, dotate di tutte le comodità, spesso eco-sostenibili
ed esteticamente innovative, che, a piacimento, si possono spostare in
un altro luogo. E si coniugano perfettamente con un’altra tendenza
dell’edilizia moderna, quella delle tiny houses, delle case a metratura limitata in cui tutto si concentra per limitare sprechi.
Icona di questa corrente è Hangar Design Group, firma internazionale che ha ricevuto diversi premi per i suoi progetti di micro-flat su ruote, come la casa mobile Sunset premiata col Compasso d’Oro nel 2011, o la Suite Home, che la precede di un anno ed è stata lodata all’Expo di Shanghai. Entrambi esempi di moduli abitativi prefabbricati, leggeri, in legno e materiali di riciclo, che poggiano su carrelli con ruote e soprattutto hanno un animo totalmente green, grazie a sistemi di risparmio energetico e non ultimo la virtù di non danneggiare aree di pregio ambientale intervenendo con costruzioni classiche.
Ma c’è anche chi ha scelto delle 'signore ruote' per permettere alla propria casa di spostarsi, come quelle di un bus: Even Yehuda e Hagit Morevski sono due donne israeliane che hanno avuto un’idea illuminante. Hanno progettato e fatto costruire un’abitazione all’interno di un autobus di linea in disuso, mantenendo la struttura tale e quale, ma togliendo dal suo interno i sedili per far spazio a cucina, zona giorno, camera da letto, bagno. Porta e finestre sono rimasti uguali all’originale, garantendo un’ampia esposizione alla luce solare e un’estetica industrial davvero interessante.
Un progetto simile è quello di Joseph Tayyar, che ha convertito un camion in casa mobile, dotato di pannelli solari sul tetto che gli assicurano l’energia necessaria. Anche in questo caso, gli interni sono frutto di una progettazione studiata su misura, per la maggior parte in legno e con l’estetica che ricorda una classica casa di campagna, ampia e spaziosa, nulla a che vedere con gli incastri da Tetris di un camper.
Negli Stati Uniti stanno avendo successo le Clothesline Tiny House di Carrie e Shane Caverly, coppia di designer e progettisti edili che hanno creato una mini-casa interamente eco-friendly (raccolta delle acque, pannelli solari, legno certificato) e ovviamente mobile. Nata come un esperimento per loro stessi, per ridurre al minimo le spese di una casa, ora la Clothesline Tiny House è un progetto che replicano per gli acquirenti.
Ovviamente occorre studiare bene l’intricata burocrazia in merito, che in ogni Paese è diversa e spesso nemmeno troppo chiara. A Washignton per esempio esiste un mini-quartiere di case piccole e mobili, Boneyard Studios, in cui gli abitanti faticano a prendere la residenza a causa di normative di pianificazione urbana poco favorevoli ma allo stesso tempo poco chiare.
Icona di questa corrente è Hangar Design Group, firma internazionale che ha ricevuto diversi premi per i suoi progetti di micro-flat su ruote, come la casa mobile Sunset premiata col Compasso d’Oro nel 2011, o la Suite Home, che la precede di un anno ed è stata lodata all’Expo di Shanghai. Entrambi esempi di moduli abitativi prefabbricati, leggeri, in legno e materiali di riciclo, che poggiano su carrelli con ruote e soprattutto hanno un animo totalmente green, grazie a sistemi di risparmio energetico e non ultimo la virtù di non danneggiare aree di pregio ambientale intervenendo con costruzioni classiche.
Ma c’è anche chi ha scelto delle 'signore ruote' per permettere alla propria casa di spostarsi, come quelle di un bus: Even Yehuda e Hagit Morevski sono due donne israeliane che hanno avuto un’idea illuminante. Hanno progettato e fatto costruire un’abitazione all’interno di un autobus di linea in disuso, mantenendo la struttura tale e quale, ma togliendo dal suo interno i sedili per far spazio a cucina, zona giorno, camera da letto, bagno. Porta e finestre sono rimasti uguali all’originale, garantendo un’ampia esposizione alla luce solare e un’estetica industrial davvero interessante.
Un progetto simile è quello di Joseph Tayyar, che ha convertito un camion in casa mobile, dotato di pannelli solari sul tetto che gli assicurano l’energia necessaria. Anche in questo caso, gli interni sono frutto di una progettazione studiata su misura, per la maggior parte in legno e con l’estetica che ricorda una classica casa di campagna, ampia e spaziosa, nulla a che vedere con gli incastri da Tetris di un camper.
Negli Stati Uniti stanno avendo successo le Clothesline Tiny House di Carrie e Shane Caverly, coppia di designer e progettisti edili che hanno creato una mini-casa interamente eco-friendly (raccolta delle acque, pannelli solari, legno certificato) e ovviamente mobile. Nata come un esperimento per loro stessi, per ridurre al minimo le spese di una casa, ora la Clothesline Tiny House è un progetto che replicano per gli acquirenti.
Ovviamente occorre studiare bene l’intricata burocrazia in merito, che in ogni Paese è diversa e spesso nemmeno troppo chiara. A Washignton per esempio esiste un mini-quartiere di case piccole e mobili, Boneyard Studios, in cui gli abitanti faticano a prendere la residenza a causa di normative di pianificazione urbana poco favorevoli ma allo stesso tempo poco chiare.
sabato 7 dicembre 2013
IL SOGNO D'AMORE - ALDA MERINI
Sogno d'amore
Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.
http://www.aldamerini.it/Poesie/Poesie-di-Alda-Merini/sogno-d-amore.html
Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.
http://www.aldamerini.it/Poesie/Poesie-di-Alda-Merini/sogno-d-amore.html
TUTTO SCORRE
Alberi mossi dal vento,
agitano le proprie mani,
festanti,
bambini,
applaudono generosi.
agitano le proprie mani,
festanti,
bambini,
applaudono generosi.
lunedì 2 dicembre 2013
Sguardi dal cielo: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY (prima parte...
Sguardi dal cielo: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY (prima parte...: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY Un esempio classico e completo di tali procedure può essere la famosa “Amalantrah Working” (Operazione ...
Rosa Screnci: Art Shopping for Christmas 2013
Rosa Screnci: Art Shopping for Christmas 2013: Si inaugura mercoledi' 11 dicembre alle ore 18 la rassegna artistica internazionale di Natale a Roma presso il prestigioso spazio della...
domenica 1 dicembre 2013
Una storia semplice
Una storia semplice,
poche cose da portare,
qualche immagine ingiallita.
Uno zaino
colmo di parole
e il tuo diario,
come un vecchio,
generoso amico,
ricorda e tace.
poche cose da portare,
qualche immagine ingiallita.
Uno zaino
colmo di parole
e il tuo diario,
come un vecchio,
generoso amico,
ricorda e tace.
Il sogno
Quanto vale un sogno?
Perdersi,
come ora,
in un lungo labirinto,
raccogliendo frammenti,
nella speranza
di comporre
storie,
vite.
Quanto vale un sogno,
un battito d'ali,
un fruscio di foglie.
Il tuo incondizionato
amore.
Perdersi,
come ora,
in un lungo labirinto,
raccogliendo frammenti,
nella speranza
di comporre
storie,
vite.
Quanto vale un sogno,
un battito d'ali,
un fruscio di foglie.
Il tuo incondizionato
amore.
venerdì 29 novembre 2013
Ricordi - da "Il bene e il male" di Tiziano Borghi
Ricordi
Nostalgici ricordi
voci confuse,
volti sbiaditi di una
fotografia.
Stringo in un pugno
le ultime emozioni
e profumi,
di giorni recisi.
Chiudo gli occhi
tutto scorre
tutto tace.
Nostalgici ricordi
voci confuse,
volti sbiaditi di una
fotografia.
Stringo in un pugno
le ultime emozioni
e profumi,
di giorni recisi.
Chiudo gli occhi
tutto scorre
tutto tace.
mercoledì 27 novembre 2013
Papa Francesco
Oggi udienza da Papa Francesco, la piazza era piena e il freddo a tratti insopportabile, ma il carisma di questo Papa è eccezionale, ad un certo punto mi sembrava di essere ad un concerto di una star internazionale. I ragazzi erano veramente molto coinvolti. Bella giornata.
lunedì 25 novembre 2013
GRAZIE
Ti voglio ringraziare
per tutte le volte che mi hai ignorato
facendomi sentire inutile.
Grazie perché ogni tanto
mi hai amato,
a tuo modo,
alimentando in me false speranze.
Grazie per tutte le volte
che mi hai fatto sentire vivo
e per tutte le volte
che mi hai ucciso.
Devo ringraziarti,
è vero,
e non sto scherzando,
perché ad un certo punto
mi hai allontanato,
facendomi soffrire,
regalandomi la libertà.
Tiziano Borghi
per tutte le volte che mi hai ignorato
facendomi sentire inutile.
Grazie perché ogni tanto
mi hai amato,
a tuo modo,
alimentando in me false speranze.
Grazie per tutte le volte
che mi hai fatto sentire vivo
e per tutte le volte
che mi hai ucciso.
Devo ringraziarti,
è vero,
e non sto scherzando,
perché ad un certo punto
mi hai allontanato,
facendomi soffrire,
regalandomi la libertà.
Tiziano Borghi
sabato 23 novembre 2013
LA VECCHIA
Una vecchia
alla finestra,
guarda distratta
oltre l'orizzonte,
fa una smorfia e,
braccia dietro la schiena,
accenna un passo indeciso,
quasi una danza,
antica come un ricordo.
Poi chiude la finestra
e se ne va,
quasi inghiottita,
digerita nell'ombra.
alla finestra,
guarda distratta
oltre l'orizzonte,
fa una smorfia e,
braccia dietro la schiena,
accenna un passo indeciso,
quasi una danza,
antica come un ricordo.
Poi chiude la finestra
e se ne va,
quasi inghiottita,
digerita nell'ombra.
di Tiziano Borghi
Da mito a realtà: scoperta la città egizia di Thon...la città sommersa
Il-Trafiletto: Da mito a realtà: scoperta la città egizia di Thon...: Vi sono luoghi e città di cui le antiche civiltà ci hanno lasciato preziose informazioni, ma di cui nonostante le ricerche e l'impegno d...
venerdì 22 novembre 2013
POTERSI DIRE ADDIO
Occorre potersi dire addio
almeno una volta,
spezzare ogni legame,
fuggire lontano,
Accorgersi che il tempo passa
comunque,
inesorabile,
ricordare come eravamo felici
per quel breve,
istante di vita
che abbiamo condiviso.
A volte occorre potersi salutare,
dirsi addio,
almeno una volta,
per essere in grado
finalmente di ricominciare.
almeno una volta,
spezzare ogni legame,
fuggire lontano,
Accorgersi che il tempo passa
comunque,
inesorabile,
ricordare come eravamo felici
per quel breve,
istante di vita
che abbiamo condiviso.
A volte occorre potersi salutare,
dirsi addio,
almeno una volta,
per essere in grado
finalmente di ricominciare.
mercoledì 20 novembre 2013
Damanhur, una Federazione di Comunità spirituali
Ho conosciuto questa realtà alcuni anni fa e ne sono rimasto affascinato, sia per l'aspetto magico-esoterico che per la sperimentazione su nuove forme di famiglia e la riscoperta dei mestieri (lavorazione del ferro, terracotta, seta ecct) di seguito riporto le notizie generali che potete trovare sul loro sito. Da non perdere il Tempio sotterraneo, capolavoro d'arte e ingegneria... consiglio vivamente a chi ha interessi conpatibili di andare a fare visita. Buona lettura!!!
Damanhur è una Federazione di Comunità
spirituali sita a nord del Piemonte, tra Torino e Aosta, in un raggio di
15 chilometri che comprende al centro la Valchiusella, una valle ancora
verde e pulita in cui i 600 cittadini di Damanhur che vi abitano hanno
dato vita ad una società multilingue, aperta agli scambi con il mondo e
le diverse culture dei popoli.
Damanhur è nata nel 1975 su ispirazione di Falco, Oberto Airaudi
(1950-2013). La sua visione illuminata e pragmatica ha creato una
fertile realtà fondata sulla solidarietà, condivisione, amore reciproco e
rispetto per l'ambiente, tanto da ottenere nel 2005 il riconoscimento
come modello di società sostenibile dal Global Human Settlements Forum delle Nazioni Unite (ONU).
Damanhur accoglie migliaia di visitatori
ed attira l'interesse di studiosi e ricercatori da tutto il mondo nel
campo delle scienze sociali, dell'arte, della spiritualità, della
sostenibilità ambientale.
Nella filosofia damanhuriana, che ispira
la vita delle oltre venticinque comunità della Federazione, sono
fondamentali il pensiero positivo, la valorizzazione delle diversità, il
raffinamento interiore ed il cambiamento come strategia per uscire
dalle abitudini.
Damanhur è un'esperienza di ricerca dei
valori profondi dell'esistenza, condotta attraverso l'azione e
l'esplorazione in ogni ambito: in oltre trentacinque anni i damanhuriani
hanno dato vita ad iniziative nel campo del lavoro, della politica,
della cultura, dell'arte e della ricerca nel campo delle energie sottili
che guidano l'universo.
Secondo la visione dei cittadini di
Damanhur, la vita è continua trasformazione e rinnovamento conseguite
attraverso il confronto con gli altri, per far emergere la propria parte
più vera che ci collega all'essenza divina dell'universo. Per
sottolineare l'importanza del cambiamento, del rispetto per la vita e
dell'umorismo che deve guidare ogni trasformazione, i damanhuriani
adottano un nome di animale e di vegetale che usano quotidianamente.
Il percorso spirituale, chiamato Scuola
di Meditazione, guida ogni damanhuriano nell'esplorazione di sé e nella
ricerca dei significati dell'esistenza. anche attraverso lo studio delle
antiche tradizioni magiche e la celebrazione dei ritmi della natura.
All'interno di questo percorso, ognuno
impara a sviluppare i propri talenti e a limare i propri difetti,
aiutando gli altri a fare altrettanto, in un gioco di rimandi e di
comunicazione che porta i damanhuriani - e tutti coloro i quali vogliano
aderirvi - a riconoscersi in un Popolo Spirituale, in cui ciascun individuo è sia “io” sia “noi”.
Il rispetto per l'ambiente è uno dei
fondamenti del pensiero damanhuriano. I damanhuriani coltivano e
allevano biologicamente, ristrutturano e costruiscono secondo i criteri
della bioedilizia, hanno sviluppato aziende di progettazione e
installazione nel campo delle energie rinnovabili, prediligono i metodi
di cura naturali ed una visione olistica della medicina.
La ricerca della migliore integrazione
tra l'essere umano e l'ambiente avviene sia attraverso l'attenzione
all'impatto più basso possibile, sia attraverso la ricerca delle
soluzioni tecnologiche più all'avanguardia, nella convinzione che la
tecnologia, quando adeguatamente compresa e utilizzata, sia un prezioso
alleato nella difesa della salute e della natura.
Il rispetto nei confronti dell'ambiente è
qualcosa che va al di là di una visione ecologista: riconosce
l'esistenza di una vita autoconsapevole e sensibile nel mondo vegetale,
oltre che animale, e ricerca il contatto con le intelligenze che abitano
questo universo.
Nasce così, tra le altre, l'esperienza nel campo della comunicazione vegetale, la cui più nota espressione è la “musica delle piante”, che permette l'esecuzione di concerti i cui i musicisti sono alberi, piante ed esseri umani insieme.
La realizzazione per la quale Damanhur è maggiormente conosciuta sono i Templi dell'Umanità,
un complesso ipogeo interamente scavato a mano nel cuore della
montagna, decorato con mosaici, vetrate artistiche, sculture, pitture
parietali ed opere d'arte dedicate al risveglio della scintilla divina
presente in ciascun essere umano. I Templi dell'Umanità sono stati
definiti l'Ottava Meraviglia del Mondo ed ogni anno sono visitati da
migliaia di persone.
Fonte:
http://www.damanhur.info/component/content/article/46-articoli-home/1816-home-descrizione
http://www.gdrzine.com/wp-content/uploads/2013/07/DSC_0179.jpg
Chi sono i raeliani stirpe clonata da Ufo
Chi sono i raeliani
stirpe clonata da Ufo
SAREBBERO
a loro volta frutto di una clonazione i raeliani, che hanno annunciato
oggi la nascita di Eva, la prima bimba clonata. Gli aderenti alla setta
asseriscono, infatti, di derivare dagli extra-terrestri grazie a
complesse operazioni di genetica, come tutto il resto del genere umano.
Fra i loro scopi, dichiarano sul sito dedicato alla Rivoluzione Raeliana
(disponibile in 21 lingue), "costruire un'ambasciata che accolga gli
extraterrestri al loro ritorno sulla Terra. E portare a compimento la
clonazione degli esseri umani".
Il fondatore del movimento dei raeliani, l'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon (55 anni), sostiene che mentre il 13 dicembre 1973 s'arrampicava verso il cratere di un vulcano presso Clermont-Ferrand, in Francia, vide un Ufo da cui scese un extraterrestre.
L'alieno dettò messaggi nei quali tra l'altro si spiegava come la vita sulla Terra non sia il risultato di un'evoluzione casuale e neanche l'opera di un Dio bensì una creazione voluta da un popolo scientificamente avanzato proveniente da un altro pianeta che, attraverso l'utilizzo del Dna, ha creato gli esseri umani a propria immagine. Vorilhon, che assunse lo pseudonimo di "Rael", fondò il movimento raeliano internazionale con sedi attualmente nei cinque continenti e che afferma di avere più di 55 mila membri in 84 paesi.
Per i raeliani, il "creazionismo scientifico" trova le
sue basi anche nei testi antichi di molte culture. Per esempio
sostengono che nella Genesi la parola "Elohim" è stata tradotta in modo
errato con la parola Dio al singolare mentre è un termine plurale che
significa "coloro che sono venuti dal cielo". Anche i grandi profeti,
inclusi Buddha, Mosè, Gesù e Maometto, sono stati per i raeliani
messaggeri degli "Elohim".
Nel febbraio 1997 i raeliani hanno fondato Clonaid, una società di biotecnologie che ha il compito di realizzare i programmi di clonazione. Nell'ottobre 2000 dal Canada, dove Vorilhon si è trasferito, i raeliani annunciarono di essere pronti a eseguire la prima clonazione umana. La Clonaid ha quindi offerto la possibilità per soli 5.000 dollari (spese ospedaliere escluse) di avere bebè fotocopia. Dopo gli attentati dell'11 settembre, Rael ha invitato i familiari delle vittime ad approfittare delle tecniche di clonazione per far tornare in vita i congiunti.
L'obiettivo finale dei realiani è infatti una sorta di immortalità. E la clonazione portata oggi apparentemente a termine con la nascita di Eva è soltanto una tappa intermedia verso la "clonazione per crescita accelerata", cioè la riproduzione di corpi adulti, in cui verrebbe trasferita la personalità e l'esperienza dell'originale, "la nostra memoria, tutte le informazioni che accumuliamo sotto forma di influssi elettrochimici". Insomma, l'eternità promessa dal cristianesimo per l'aldilà è a portata di mano: per agguantarla basterà cambiare guscio corporeo come se si trattasse di un abito, rimanendo sempre giovani e in salute.
(27 dicembre 2002)Fonte: http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/embrione/scheda/scheda.html
stirpe clonata da Ufo
Il fondatore del movimento dei raeliani, l'ex giornalista sportivo francese Claude Vorilhon (55 anni), sostiene che mentre il 13 dicembre 1973 s'arrampicava verso il cratere di un vulcano presso Clermont-Ferrand, in Francia, vide un Ufo da cui scese un extraterrestre.
L'alieno dettò messaggi nei quali tra l'altro si spiegava come la vita sulla Terra non sia il risultato di un'evoluzione casuale e neanche l'opera di un Dio bensì una creazione voluta da un popolo scientificamente avanzato proveniente da un altro pianeta che, attraverso l'utilizzo del Dna, ha creato gli esseri umani a propria immagine. Vorilhon, che assunse lo pseudonimo di "Rael", fondò il movimento raeliano internazionale con sedi attualmente nei cinque continenti e che afferma di avere più di 55 mila membri in 84 paesi.
Nel febbraio 1997 i raeliani hanno fondato Clonaid, una società di biotecnologie che ha il compito di realizzare i programmi di clonazione. Nell'ottobre 2000 dal Canada, dove Vorilhon si è trasferito, i raeliani annunciarono di essere pronti a eseguire la prima clonazione umana. La Clonaid ha quindi offerto la possibilità per soli 5.000 dollari (spese ospedaliere escluse) di avere bebè fotocopia. Dopo gli attentati dell'11 settembre, Rael ha invitato i familiari delle vittime ad approfittare delle tecniche di clonazione per far tornare in vita i congiunti.
L'obiettivo finale dei realiani è infatti una sorta di immortalità. E la clonazione portata oggi apparentemente a termine con la nascita di Eva è soltanto una tappa intermedia verso la "clonazione per crescita accelerata", cioè la riproduzione di corpi adulti, in cui verrebbe trasferita la personalità e l'esperienza dell'originale, "la nostra memoria, tutte le informazioni che accumuliamo sotto forma di influssi elettrochimici". Insomma, l'eternità promessa dal cristianesimo per l'aldilà è a portata di mano: per agguantarla basterà cambiare guscio corporeo come se si trattasse di un abito, rimanendo sempre giovani e in salute.
(27 dicembre 2002)Fonte: http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/embrione/scheda/scheda.html
martedì 19 novembre 2013
Wedding Sweet Love: Le Scarpe della Sposa- Bridal Shoes
Wedding Sweet Love: Le Scarpe della Sposa- Bridal Shoes: Comode ok....ma che si scelga un abito lungo o corto sono un dettaglio molto importante e spesso trascurato...Le Scarpe della Sposa !! Le ...
Ub(Ha)ikuitous: Haiku
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Al primo sguardo
Hai colto la tristezza,
Frutto maturo.
Haiku by Dario Beltrami is licensed under a Creative Commons Attrib...
Al primo sguardo
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Frutto maturo.
Haiku by Dario Beltrami is licensed under a Creative Commons Attrib...
lunedì 18 novembre 2013
Musée d'archéologie de Nice - Terra Amata
Le musée d’Archéologie de Nice est désormais composé de 2 structures :
le site de Terra Amata, dédié à la Préhistoire et le site de Cimiez,
consacré à l’Antiquité et à l’époque paléochrétienne.
Terra Amata is an archeological site in open air located on the slopes of Mount Boron in Nice, at a level 26 meters (85 ft) above the current sea level of the Mediterranean. It was discovered and excavated in 1966 by Henry de Lumley. The site, originally on a prehistoric beach, contained tools of the lower Paleolithic period, dated to about 400,000 BC, as well as traces of some of the earliest domestication of fire in Europe. The site now lies beneath an apartment building and a museum of prehistoric Nice, where some of the objects discovered are on display.
Le musée propose de découvrir la vie de ces premiers niçois. Le
climat était plus chaud qu’aujourd’hui. A la belle saison, ils
installaient leur cabane sur la plage, au fond d’une crique, prés d’une
source. Ils chassaient notamment des éléphants, des cerfs et des lapins.
Leurs outils, choppers, hachereaux ou bifaces étaient essentiellement
fabriqués à partir des galets ramassés sur la plage …Une empreinte de
pied demeure le seul témoignage direct des Homo erectus de Terra Amata.
Le site de Terra Amata est localisé sur le territoire de la
commune de Nice, à 22 km à vol d’oiseau au sud-ouest de la frontière
italienne, dans le département des Alpes-Maritimes. Situé aujourd’hui à
26 mètres au-dessus du niveau de la mer, sur le versant occidental du
mont Boron, entouré d’immeubles, son cadre géographique est bien
différent de celui qu’il était lorsqu’il y a 400 000 et 380 000 ans, des
chasseurs de cerfs et d’éléphants y installaient leurs campements
temporaires.
Les foyers mis au jour à Terra Amata témoignent des prémices de la domestication du feu par l’homme. L’industrie acheuléenne est particulièrement riche. L’étude interdisciplinaire du site de Terra Amata, conduite sous la direction du Professeur Henry de Lumley, montre que ce gisement est un important jalon pour la compréhension des paléoclimats et de la paléobiodiversité dans le Midi méditerranéen.
Le musée de Terra Amata permet de découvrir de façon didactique et ludique le comportement et le mode de vie des premiers niçois. Il présente notamment le plus grand moulage de sol préhistorique du monde qui permet de toucher du doigt les vestiges de ces hommes d'il y a 400 000 ans.
Terra Amata is an archeological site in open air located on the slopes of Mount Boron in Nice, at a level 26 meters (85 ft) above the current sea level of the Mediterranean. It was discovered and excavated in 1966 by Henry de Lumley. The site, originally on a prehistoric beach, contained tools of the lower Paleolithic period, dated to about 400,000 BC, as well as traces of some of the earliest domestication of fire in Europe. The site now lies beneath an apartment building and a museum of prehistoric Nice, where some of the objects discovered are on display.
Entrée du musée de Terra Amata
Les foyers mis au jour à Terra Amata témoignent des prémices de la domestication du feu par l’homme. L’industrie acheuléenne est particulièrement riche. L’étude interdisciplinaire du site de Terra Amata, conduite sous la direction du Professeur Henry de Lumley, montre que ce gisement est un important jalon pour la compréhension des paléoclimats et de la paléobiodiversité dans le Midi méditerranéen.
Le musée de Terra Amata permet de découvrir de façon didactique et ludique le comportement et le mode de vie des premiers niçois. Il présente notamment le plus grand moulage de sol préhistorique du monde qui permet de toucher du doigt les vestiges de ces hommes d'il y a 400 000 ans.
Galeries d'exposition permanente du musée de Terra Amata
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Galeries d'exposition permanente du musée de Terra Amata
Fonte: http://nice.fr/Culture/Musees-et-expositions/Musee-d-archeologie-de-Nice/Site-de-Terra-Amata |
Nam-myoho-renge-kyo - cosa significa?
Allora, cosa significa Nam-myoho-renge-kyo? La frase si può tradurre
letteralmente: “Mi dedico al Sutra del Loto della Legge meravigliosa».
In alcuni dei suoi numerosi scritti il Daishonin analizza il profondo
significato di ogni carattere.
Nam (o Namu) deriva dal sanscrito e significa venerare o dedicarsi. (Viene spesso tradotto come “richiamare” o “rifugiarsi”, ma dalla prospettiva del buddismo del Daishonin, per il concetto che la Legge è inerente a tutte le persone, questa non è la traduzione ottimale). Myoho-renge-kyo è la pronuncia in giapponese dei caratteri cinesi che compongono il titolo del Sutra del Loto (Saddharma Pundarika Sutra, il titolo originale in sanscrito). Nichiren Daishonin ha così fuso elementi di sanscrito e di cinese, le due grandi civiltà di quel periodo; ciò può essere inteso come espressione dell’orientamento universalista del Buddismo del Daishonin, che abbraccia attivamente tutte le culture.
Myoho corrisponde a Saddharma e si può tradurre “Legge mistica o meravigliosa”. Il Daishonin commenta in una lettera: «Cosa significa allora myo (mistico)? È semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di istante in istante, che la mente non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere» (Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 4). E più avanti cita tre attributi del carattere myo: aprire, essere perfettamente dotato e rivitalizzare. Ho è il dharma o legge e insieme i due caratteri si riferiscono alla Legge mistica. Come scrisse il presidente della SGI Daisaku Ikeda: «Il grande potere della Legge mistica… abbraccia ogni cosa, fa emergere il positivo in ogni situazione, trasformando e rivitalizzando tutto ciò che sperimentiamo».
Myo e ho corrispondono anche a vita e morte, i due aspetti – uno attivo e manifesto, l’altro latente e invisibile – della continuità della vita a un livello più profondo, la quale viene permeata e allo stesso tempo prende forma dalla legge di causalità, o causa ed effetto, identificata dal Daishonin con renge, il fiore di loto. In particolare, il fatto che il fiore di loto contenga già i semi nel momento in cui sboccia, simboleggia il principio di simultaneità di causa ed effetto, e cioè che le cause che poniamo si imprimono profondamente nella parte più essenziale della nostra vita, e a quel livello sperimentiamo immediatamente gli effetti dei nostri pensieri, parole e azioni. In termini di pratica buddista vuol dire che chiunque pratica questa Legge ottiene simultaneamente sia la causa che l’effetto della Buddità. Il fatto che il fiore di loto sbocci puro, nonostante affondi le sue radici in uno stagno fangoso, esprime l’idea che la nostra natura più elevata sboccia proprio attraverso l’impegno con cui affrontiamo la realtà spesso difficile e sgradevole con cui ci confrontiamo nella vita e nella società.
Infine kyo rappresenta il sutra, l’insegnamento che il Budda espose oralmente. Il carattere cinese kyo indica i fili che s’intrecciano continuamente nell’ordito di un tessuto. Il Daishonin scrive: «Kyo rappresenta le parole e le voci di tutti gli esseri umani… Kyo può anche essere definito come ciò che è costante e immutabile attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro».
Fonte: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/NMHRGK.php
Nam (o Namu) deriva dal sanscrito e significa venerare o dedicarsi. (Viene spesso tradotto come “richiamare” o “rifugiarsi”, ma dalla prospettiva del buddismo del Daishonin, per il concetto che la Legge è inerente a tutte le persone, questa non è la traduzione ottimale). Myoho-renge-kyo è la pronuncia in giapponese dei caratteri cinesi che compongono il titolo del Sutra del Loto (Saddharma Pundarika Sutra, il titolo originale in sanscrito). Nichiren Daishonin ha così fuso elementi di sanscrito e di cinese, le due grandi civiltà di quel periodo; ciò può essere inteso come espressione dell’orientamento universalista del Buddismo del Daishonin, che abbraccia attivamente tutte le culture.
Myoho corrisponde a Saddharma e si può tradurre “Legge mistica o meravigliosa”. Il Daishonin commenta in una lettera: «Cosa significa allora myo (mistico)? È semplicemente la misteriosa natura della nostra vita di istante in istante, che la mente non riesce a comprendere e le parole non possono esprimere» (Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 4). E più avanti cita tre attributi del carattere myo: aprire, essere perfettamente dotato e rivitalizzare. Ho è il dharma o legge e insieme i due caratteri si riferiscono alla Legge mistica. Come scrisse il presidente della SGI Daisaku Ikeda: «Il grande potere della Legge mistica… abbraccia ogni cosa, fa emergere il positivo in ogni situazione, trasformando e rivitalizzando tutto ciò che sperimentiamo».
Myo e ho corrispondono anche a vita e morte, i due aspetti – uno attivo e manifesto, l’altro latente e invisibile – della continuità della vita a un livello più profondo, la quale viene permeata e allo stesso tempo prende forma dalla legge di causalità, o causa ed effetto, identificata dal Daishonin con renge, il fiore di loto. In particolare, il fatto che il fiore di loto contenga già i semi nel momento in cui sboccia, simboleggia il principio di simultaneità di causa ed effetto, e cioè che le cause che poniamo si imprimono profondamente nella parte più essenziale della nostra vita, e a quel livello sperimentiamo immediatamente gli effetti dei nostri pensieri, parole e azioni. In termini di pratica buddista vuol dire che chiunque pratica questa Legge ottiene simultaneamente sia la causa che l’effetto della Buddità. Il fatto che il fiore di loto sbocci puro, nonostante affondi le sue radici in uno stagno fangoso, esprime l’idea che la nostra natura più elevata sboccia proprio attraverso l’impegno con cui affrontiamo la realtà spesso difficile e sgradevole con cui ci confrontiamo nella vita e nella società.
Infine kyo rappresenta il sutra, l’insegnamento che il Budda espose oralmente. Il carattere cinese kyo indica i fili che s’intrecciano continuamente nell’ordito di un tessuto. Il Daishonin scrive: «Kyo rappresenta le parole e le voci di tutti gli esseri umani… Kyo può anche essere definito come ciò che è costante e immutabile attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro».
Fonte: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/NMHRGK.php
La Basilica Sotterranea di Porta Maggiore...
Una basilica sotto i binari a Roma, ignorata dal turismo di massa, c'è
una basilica costruita sotto terra duemila anni fa da una setta misteriosa.
Ritrovata occasionalmente dopo diciannove secoli, ha un grande valore artistico
ed architettonico e una caratteristica unica al mondo: sulla sua volta passano
ogni giorno centinaia di treni.
La Basilica sotterranea di Porta Maggiore Una basilica sotto i binari A Roma,
ignorata dal turismo di massa, c'è una basilica costruita sotto terra duemila
anni fa da una setta misteriosa. Ritrovata occasionalmente dopo diciannove
secoli, ha un grande valore artistico ed architettonico e una caratteristica
unica al mondo: sulla sua volta passano ogni giorno centinaia di treni. A
cura di Andrea de Pascalis ed Umberto di Grazia A Roma, lungo uno dei lati
di piazza di Porta Maggiore, tra l'imbocco di via Prenestina e quello di via
di Scalo San Lorenzo, si alza una corta muraglia di mattoni anneriti di sporco.
Li, nella parete di sostegno del viadotto ferroviario che immette alla stazione
Termini i binari della linee Roma-Pisa e Roma-Napoli, semi nascosta da una
rientranza del muro, c'è una porta quasi sempre chiusa, pressocchè sconosciuta
al flusso del turismo di massa è all'attenzione degli stessi romani. Ed è
un vero peccato che sia cosi, perché oltre la porta, qualche rampa di scale
più in basso, appena pochi metri sotto i binari, si conserva sufficientemente
intatto - non si sa per quanto tempo ancora - un monumento unico nel suo genere:
una basilica dalle lunghe navate, costruita sottoterra quasi duemila anni
fa, probabilmente ad opera di una setta a carattere mistico-esoterico. La
basilica sotterranea di Porta Maggiore è una scoperta archeologica fatta in
modo del tutto occasionale, in anni ancora recenti. E' infatti la primavera
del 1917 quando il terreno, franando sotto uno dei binari che costeggiano
la piazza, si apre in una profonda fenditura. Non si tratta del semplice cedimento
di uno strato tufaceo. A franare, si scopre, è stata la volta di un tempio
sotterraneo del quale si è sempre ignorata l'esistenza. Ad una prima sommaria
esplorazione il monumento rivela caratteristiche straordinarie. La forma è
quella della basilica a tre navate con abside centrale. Le dimensioni sono
rispettabili: circa diciassette metri di lunghezza, sette di altezza, nove
di larghezza. La datazione dell'insieme è immediata e definitiva: metà del
primo secolo dopo Cristo. Il ritrovamento è importante per la storia dell'architettura,
poiché permette di stabilire che lo schema costruttivo della basilica a tre
navate è perfettamente conosciuto ed applicato nella Roma dei primi Cesari,
questione questa assai controversa in precedenza. Ma a dare maggior rilievo
alla scoperta è il fatto che il tempio conservi il più ricco complesso di
stucchi che il mondo romano abbia mai tramandato: i soffitti a volta e le
pareti della basilica sono fittamente decorati con finissime figure di stucco,
tanto eleganti nella forma quanto sfuggenti nel significato. Dopo il primo
sopralluogo, un esame più accurato del monumento trasforma in apprensione
gli entusiasmi degli archeologi poiché il tesoro architettonico appena ritrovato
si dimostra in grave pericolo di vita. Un parassita si è infiltrato negli
stucchi, rosicchiando l'interno di alcune figure con un processo simile a
quello del tarlo del legno. Le vibrazioni dei treni e soprattutto l'acqua
che è filtrata per quasi due millenni stanno sgretolando le mura della misteriosa
basilica. Se si vuole salvare il tempio bisogna fare in fretta. Da quel 1917
ad oggi si sono susseguiti più tentativi di restaurare e consolidare il monumento
in modo definitivo. L'ultimo, agli inizi degli anni '50 richiede oltre trecento
milioni di spesa e richiude l'intero complesso come in un'enorme scatola di
calce struzzo sormontata da una tettoia laminata di piombo. In questo modo
le vibrazioni provocate dalle centinaia di treni che passano ogni giorno sulla
verticale del tempio non sono più un pericolo. I lavori eseguiti, invece,
si dimostrano inadeguati a sbarrare la via alle gocce d'acqua che continuano
a filtrare nonostante tutto. La basilica, dunque, è ancora oggi gravemente
malata. La Soprintendenza ai monumenti di Roma ha già predisposto un nuovo
piano di lavori, ma chissà quando arriveranno i finanziamenti necessari. In
attesa dell'ulteriore restauro, l'accesso al complesso sotterraneo è possibile
soltanto dietro autorizzazione della Soprintendenza. Autorizzazione in verità
molto facile da chiedere ed ottenere negli uffici di via Cernaia. Scendere
nella basilica è quindi un'esperienza consentita a qualsiasi turista abbia
un po' di pazienza. E indubbiamente ne vale la pena, non fosse altro per la
strana atmosfera che vi si respira.
Alla suggestività propria dell'ambiente si unisce un'illuminazione
spettrale, frutto di un impianto elettrico difettoso. Il passaggio dei treni.
cinque metri al di sopra della volta, si avverte attutito dal cemento come
un ciclico annuncio di terremoto. E poi, su tutto, il mistero delle figure
di stucco, smozzicata sequenza che costituisce il vero sale del tempio sotterraneo.
Le scene rappresentate nello stucco sono le più varie: ierariche figure femminili
in atteggiamento di preghiera, vittorie alate, personaggi mitologici, bambini
che giocano, teste di medusa, anime condotte agli inferi, scene di iniziazione
ai Misteri, maestri e scolari, un rito di matrimonio, animali, oggetti di
culto, persino un pigmeo che torna alla sua capanna dopo la caccia. Qualcuno
ha creduto di poter suddividere le figure in tre gruppi: scene di vita' quotidiana,
scene mitologiche e scene di contenuto misteriosofico, cioè ispirate alle
dottrine segrete delle religioni misteriche. La suddivisione, però, e solo
apparentemente possibile. Chi abbia l'occhio appena un po avvezzo al simbolismo
esoterico sa bene che scene apparentemente "innocenti" Possono avere significati
altrettanto profondi di quelle più esplicitamente dottrinali. Un esempio?
La rappresentazione del rito matrimoniale costituisce certamente una scena
di vita quotidiana, ma sin dall'antichità al matrimonio sono stati attribuiti
spesso significati reconditi, poichè in esso si vedeva il simbolo dell'unificazione
di due opposti principi, per lo più la fusione di psiche e corpo in un tutto
unico e armonico. Ma quale cerimonia si celebrava nel segreto della basilica
sotterranea? Benché qualcuno non sia d'accordo, i più parlano di un culto
misterico ispirato agli insegnamenti pitagorici. Pitagora (VI sec. a.C. circa)
è sempre stato un personaggio particolarmente caro ai cultori di misteri.
A lui sono stati attribuiti; è si attribuiscono ancora, fantasiosi insegnamenti,
frutto dei suoi presunti ripetuti contatti con gli Etruschi, con i guru indiani,
con Numa Pompilio, con gli abitanti di Atlantide e con innumerevoli altri
popoli e personaggi.Il moltiplicarsi di certe fantasie e sempre stato reso
possibile dal fatto che gran parte del vero Insegnamento di Pitagora, non
essendo stato affidato a documenti scritti, è andato smarrito con la morte
stessa del filosofo. Due cose però sono certe. Anzitutto è stato Pitagora
ad introdurre in Occidente il concetto di esoterismo, inteso quale insegnamento
segreto, riservato a pochi iniziati e relativo ai modi di realizzarsi spiritualmente
sino a giungere alla "deificazione " o fusione con l'Assoluto. In secondo
luogo i punti fermi del pitagorismo sono stati la fede nella trasmigrazione
delle anime, o metempsicosi, e l'uso della musica come tecnica di liberazione
spirituale. Queste ed altre idee del pitagorismo si ritrovano espresse appunto
negli stucchi della basilica di Porta Maggiore. Le scene a carattere musicale
sono frequenti. Sulla parete lunga della navata sinistra le figure si alternano
con rappresentazioni di strumenti musicali, quasi a sottolineare l'importanza
della musica per l'essere umano. Anche le scene a carattere iniziatico e di
culto si ripetono un po' dappertutto, evidenziandosi da sole. Ma è l'insieme
delle figure che, secondo alcuni, si propone come un trionfo dell'idea di
metempsicosi: le scene di vita quotidiana, il pigmeo, gli animali altro non
sarebbero che l'esemplificazione di come l'uomo, reincarnandosi, salga e scenda,
a seconda dei suoi meriti e demeriti, la scala delle diverse forme di esistenza.
Gli stucchi, invece, non sono di alcuno aiuto per tentare di ricostruire,
almeno in parte, la liturgia di questo gruppo di seguaci del pitagorismo.
Qualcosa però possiamo provare ad immaginarla. Gli archeologi hanno dimostrato
che la basilica sotterranea e rimasta in funzione solo per pochi anni e che
presto è stata chiusa e dimenticata come se il culto che vi si celebrava fosse
stato proibito dalle autorità imperiali. Ciò forse potrebbe essere collegato
al fatto che all'epoca del tempio di Porta Maggiore, cinque secoli dopo la
scomparsa di Pitagora, il pitagorismo era inquinato da pratiche magiche in
cui anche l'evocazione degli spiriti faceva capolino, tutte cose queste talvolta
represse dalle leggi imperiali. Così fosse, potremmo pensare alla basilica
neopitagorica anche, con un pò di humour ma senza allontanarci troppo dal
vero, come ad un club di occultisti molto esclusivo, in cui magari si ricorreva
ogni tanto al tavolino a tre zampe, attrezzo che già ai quei tempi faceva
parte dei ferri del mestiere di ogni mago degno di rispetto.
Umberto Di Grazia e Andrea De Pascalis
Fonte: http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=29
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