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sabato 28 dicembre 2013

EFFETTI BENEFICI DI CANNELLA E MIELE

Gli innumerevoli benefici di Miele e cannella
Fonte: SCRITTO IL 05 APR 2013DA : VIVERSANO.NET
http://www.viversano.net/salute-benessere/conosci-gli-innumerevoli-benefici-di-miele-e-cannella/




La combinazione di miele e cannella è un potente antibiotico naturale, antimicrobico, antinfiammatorio, ecc… non solo per l’uomo ma anche per i nostri animali.


Le proprietà terapeutiche del miele sono molteplici, questo prezioso alimento vanta infatti proprietà antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie, sedative per la tosse e vanta innumerevoli proprietà nutrizionali, inoltre è una fonte inestimabile di energia. Lo zucchero contenuto nel miele aiuta a combattere stress e fatica fisica e, se assunto in basse quantità, non crea nessun problema ai diabetici.



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Il miele, in combinazione con la cannella forma una coppia perfetta per migliorare il proprio stato di salute in modo semplice e naturale.
Miele e cannella uniti formano un elisir del benessere apportando numerosi benefici per la nostra salute, e se assunti quotidianamente aiutano a rafforzare il sistema immunitario e proteggono l’organismo da batteri e da virus.

Quali sono le proprietà benefiche di miele e cannella?

Già nel 1995 la rivista Canadese “Weekly world news” ha pubblicato un articolo che contiene un elenco delle malattie curabili con questa mescolanza di miele e cannella.

In Italia pochi conoscono le straordinarie proprietà di questo elisir
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ARTRITE
In una tazza di acqua tiepida aggiungere 2 cucchiai di miele e mezzo cucchiaio di cannella in polvere, bere la mattina a digiuno e la sera prima di coricarsi.
Questa mescolanza, se assunta con regolarità, aiuta a curare l’artirte, anche quella cronica.
Queste proprietà sono dimostrate da uno studio dell’università di Copenaghen: un’equipe di medici ha somministrato questo medicamento a 200 pazienti affetti da artrite cronica, nel giro di una settimana 75 pazienti hanno riscontrato un immediato giovamento, con conseguente diminuzione del dolore. Dopo un mese di trattamento tutti i pazienti non hanno più avuto dolori, anche chi aveva difficoltà a camminare un po’ alla volta ha ripreso a farlo.

MALATTIE DEL CUORE
Unire ad un vasetto di miele qualche cucchiaio di cannella e consumare regolarmente durante la prima colazione, spalmandolo su pane o toast. Il miele così speziato riduce il colesterolo nelle arterie e previene i problemi di cuore, previene anche la ricaduta di nuovi infarti nelle persone che già ne hanno avuto uno. L’uso regolare di questo miele permette di fortificare il cuore, diminuisce la mancanza d’ossigeno e rafforza i battiti cardiaci.
Negli Stati Uniti e in Canada questa pasta è utilizzata regolarmente negli asili e nelle case di riposo, uno studio condotto sui pazienti più anziani degli ospedali americani ha dimostrato che l’uso regolare di questa pasta pulisce e rafforza le arterie e le vene.

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COLESTEROLO
Miscelare 2 cucchiai di miele con 1 o 2 cucchiai di cannella, aggiungere la miscela ottenuta in mezzo litro di acqua fresca. Bere 3 volte al giorno questa bevanda riduce il colesterolo del 10% in poco tempo.

MALE AI DENTI
In caso di male ai denti fare una pasta composta da 1 cucchiaino di cannella e 5 cucchiaini di miele. Spalmare il composto ottenuto sul dente dolorante. Ripetere 3 volte al giorno per almeno 3 giorni. Per approfondire clicca qui

INFEZIONI AI RENI E ALLA VESCICA
Un infuso composto da un bicchiere di acqua tiepida, due cucchiai di cannella in polvere e un cucchiaino di miele, svolge una potente azione antibatterica, uccidendo i germi che causano l’infezione. Il composto va bevuto 2 volte al giorno, alla mattina prima di colazione e al pomeriggio.

PERDITA DEI CAPELLI
Per alleviare i problemi di calvizia o per ridurre la perdita di capelli applicare sul cuoio capelluto olio d’oliva caldo unito a un cucchiaio di miele e un cucchiaino di cannella in polvere. Lasciare riposare per 15 minuti e lavarsi i capelli.

PERDERE PESO
Per perdere peso bere ogni giorno, mezz’ora prima di dormire e mezz’ora prima di colazione, una tazza composta da un cucchiaio di miele e uno di cannella. Bere tutti i giorni con costanza aiuta a perdere peso.

RAFFREDDORE
Per curare il raffreddore, la tosse e la sinusite mescolare un cucchiaio di miele e una spolverata di cannella in polvere. Bere con frequenza fino al miglioramento. Per approfondire clicca qui

PUNTURE DI INSETTI
Mescolare due cucchiaini di miele e un cucchiaio di cannella in poca acqua tiepida fino a che la pasta ottenuta sia ben amalgamata e quindi massaggiare localmente sulla parte interessata dalla puntura. Il dolore e il prurito tenderanno a diminuire nel giro di pochi minuti.

Avvertenza: il Miele non andrebbe mai scaldato, salvo indicazioni contrarie, perchè molte delle sostanze curative andrebbero perse.

ARS REGIA e Non-Dualità

FONTE: http://nonduale.wordpress.com/2011/07/20/ars-regia-e-non-dualita/

ARS REGIA e Non-Dualità
Posted on luglio 20, 2011
"L'alchimia serve a separare il vero dal falso."
Teofrasto Paracelso

L'Ars Regia, l'Alchimia, è sostanzialmente un un'opera simbolica, anche se qualcuno pensa che davvero l'opera degli alchimisti si esaurisse nel lavoro con fornelli, mercurio e metalli. L'Alchimia, come molti sanno,fu velata da simboli e allegorie nonchè travestita da arte materiale per sfuggire all'Inquisizione ed alle persecuzioni religiose che hanno insanguinato l'Europa per secoli.
Al lavoro alchemico esteriore infatti corrisponde una trasmutazione alchemica interiore che è sostanzialmente una trasformazione coscienziale. La "pietra filosofale" è la realizzazione della nostra Vera Natura, indifferenziata, senza forma, onnipervasiva. Realizziamo di essere quell'Indicibile Consapevole che rende possibile l'intero universo.
Ma per integrare completamente questa realizzazione bisogna, secondo l'Ars Regia, passare attraverso un processo ben chiaro:

- NIGREDO o opera al nero, in cui la materia si dissolve, putrefacendosi; Traduci: ci disidentifichiamo da tutto ciò che è grossolano, ciò che ha forma, ciò che è manifesto, ciò che è un semplice contenuto della Pura Consapevolezza. Nigredo è DISIDENTIFICAZIONE TOTALE.

- ALBEDO o opera al bianco, durante la quale la sostanza si purifica, sublimandosi; Traduci: ci realizziamo come Puro Indicibile senza forma, che non può essere inquadrato e definito da nessun concetto, immagine o idea perché è ciò che li comprende tutti senza a sua volta poter essere compresa. Albedo è REALIZZAZIONE INTUITIVA DEL SE'.

- RUBEDO o opera al rosso, che rappresenta lo stadio in cui si ricompone, fissandosi; Traduci: è la fase di "ricomposizione" in cui realizziamo che l'intero universo è sì un contenuto effimero nell'Indicibile Consapevole che siamo, ma esso non è separato da noi, come le onde non sono separate dall'acqua che le compone. La forma è il prodotto della Non-Forma. Rubedo è la REINTEGRAZIONE FINALE, la "ricomposizione" di ciò che era stato sempre ritenuto separato. Realizziamo che noi siamo il mondo ed il mondo è noi. Solo quando questa fase si completa possiamo parlare di pienezza del Risveglio perchè realizziamo il "mistero" della Compassione, intesa come percezione profonda dell'Unità di esseri e Coscienza.
Alla luce di tutto questo può essere compreso il significato profondo della formula alchemica per eccellenza: "Solve et coagula" (sciogli/scomponi e coagula) che sintetizza in sè tutto il processo realizzativo: disidentificati da ciò che è una tua proiezione, un tuo contenuto, e realizza la tua Vera Natura, Non-Duale, reintegrando in te l'intera manifestazione.
L'immortalità conferita dalla "pietra filosofale" non è dunque la presunta immortalità dei corpi (fisici o sottili che siano) che molti attribuiscono a leggendari alchimisti tipo il Conte di Saint Germain o Fulcanelli, ma la realizzazione della nostra Vera Natura, Non-Nata in quanto è ciò in cui si articola l'apparente ciclo di vita e di morte senza minimamente condizionarla. E l'oro che viene prodotto non è l'oro fisico ma l'Oro Supremo della Conoscenza Realizzativa, Jnana in India, Gnosi in Occidente. In questo senso l'Ars Regia può essere annoverata tra le grandi Tradizioni Non-Duali dell'umanità.

martedì 24 dicembre 2013

Natale 2013

Leggeri battiti d'ali
i tuoi pensieri,
li sento a volte
attraversarmi
carichi d'energia
e amore,
che tante volte
mi ha salvato,
e mi rende felice.



BUON NATALE!

venerdì 13 dicembre 2013

I sogni in "La mia bambina"


I sogni 
I sogni svaniscono per sempre
tante piccole voci si muovono
veloci cozzano tra loro,
si dissolvono.
Tante piccole luci si accendono
altre perdono vitalità
muoiono
perdute
in un’esplosione folgorante. 
Emozioni disperse …!

Il cimitero acattolico a Roma (Fonte: Wikipedia)

Il cimitero Acattolico è un luogo veramente interessante, assolutamente da visitare! di seguito la descrizione che ne fa Wikipedia



« Una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso, che ci dà l'impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba »
(Henry James)

Vista sulla parte centrale del cimitero
Dal momento che le norme della Chiesa cattolica vietavano di seppellire in terra consacrata i non cattolici — tra cui i protestanti, gli ebrei e gli ortodossi — nonché i suicidi, questi, dopo morte, erano "espulsi" dalla comunità cristiana cittadina e inumati fuori dalle mura (o al margine estremo delle stesse). Le inumazioni avvenivano di notte per evitare manifestazioni di fanatismo religioso e per preservare l'incolumità di coloro che partecipavano ai riti funebri.[3] Un'eccezione venne fatta per Sir Walter Synod, che nel 1821 riuscì a far seppellire la propria figlia in pieno giorno e, per farsi tutelare da incursioni di fanatici, si fece accompagnare da un drappello di guardie[1].
Un cimitero dedicato agli attori, ad esempio, era fuori Porta Pinciana, dove adesso corre via del Muro Torto; il cimitero degli ebrei invece era sulla collina dell'Aventino di fronte al circo Massimo — ora vi si trova il roseto comunale.
Nel XVIII secolo e nel XIX secolo la zona del cimitero acattolico era chiamata "I prati del popolo romano"[1]. Il primo protestante ad essere sepolto nei pressi della Piramide Cestia, prima della fondazione di un vero e proprio cimitero, fu un certo dottor Arthur, nel 1718. Nel 1720 si tenne una seconda sepoltura e nel 1723 furono sepolti un anonimo viaggiatore inglese e due protestanti giacobiti. Entro il 1723 l'area aveva acquisito la qualifica di cimitero degli inglesi.[4]
La prima sepoltura nota è quella di uno studente di Oxford, chiamato Langton[1], morto nel 1738 a 25 anni battendo violentemente la testa cadendo da cavallo. Secondo una diceria, Langton tenne un colloquio con il papa, nel quale espresse il desiderio di essere sepolto a Roma presso la Piramide Cestia[1]. Quando, nel 1928, si tennero degli scavi presso la Piramide Cestia, fu ritrovata la tomba di Langton, con la stessa iscrizione che ora è apposta sulla sua lapide[1].
Nel 1803 fu sepolto uno dei figli di Guglielmo von Humboldt, un ministro di Prussia presso la Santa Sede, che aveva chiesto un appezzamento di terreno per seppellire sé stesso e i suoi familiari. Questo terreno, che anticamente era delimitato, si trova ora all'interno dell'area cimiteriale e sono rimasti alcuni pilastri della recinzione[1]. Successivamente vi trovò sepoltura anche la moglie del ministro[1].
All'inizio del XIX secolo nell'area cimiteriale sorgevano solo degli agrifogli, e non vi erano altri ripari per le tombe sparse nella campagna, ove pascolavano le greggi. I cipressi che adornano il cimitero sono stati impiantati successivamente[1].
Il cimitero fu aperto ufficialmente con editto della Segreteria di Stato, sotto il pontificato di Pio VII Chiaramonti, l'11 ottobre 1821. La decisione si era resa necessaria per il numero sempre crescente di visitatori stranieri, in gran parte studenti, scrittori e artisti, che nell'epoca del romanticismo e del neoclassicismo si recavano a Roma dall'Europa del Nord, con conseguente aumento dei non cattolici che morivano in città, come accadde al poeta inglese John Keats in quello stesso anno. Il cardinal Salvi lo fece recintare a proprie spese[1]. Successivamente per motivi estetici volle abbattere i cipressi presso la Piramide. Si sollevò un putiferio: tuttavia vietò che si piantassero alberi nella parte antica[1].
Nel 1824 venne fatto erigere un fossato che cingeva la parte antica del cimitero. Il muro che circonda questa zona risale al 1870 circa[1]. Anticamente erano vietate le croci o le iscrizioni, come in tutti i cimiteri acattolici, perlomeno fino al 1870[1]. Nel 1918 furono vietate le inumazioni[1].
Da tempo vi sono tombe comuni suddivise per nazioni: Germania, Grecia, Svezia e Romania (destinata ai romeni ortodossi apolidi)[1].
Come indica il nome ufficiale, il Cimitero acattolico di Roma è destinato all'estremo riposo in generale dei non-cattolici stranieri, senza distinzione di nazionalità. Per lo spazio esiguo a disposizione e per mantenere intatto il carattere del luogo, solo eccezionalmente viene concessa la sepoltura a italiani illustri che, per la cultura alternativa espressa in vita ("straniera" rispetto a quella dominante), per la qualità della loro opera, o per le circostanze della vita siano stati in qualche modo "stranieri" nel proprio paese. Tra loro, il politico Antonio Gramsci e lo scrittore Dario Bellezza.
Al 2011 la custodia e la gestione del cimitero era affidata alle rappresentanze straniere in Italia.
I grandi, centenari cipressi, il prato verde che circonda parte delle tombe, la bianca piramide che svetta dietro la recinzione di mura romane, insieme ai gatti che prendono il sole e passeggiano indisturbati tra le lapidi redatte in tutte le lingue del mondo, conferiscono a questo piccolo cimitero uno stile inimitabile.

Personaggi famosi sepolti nel cimitero

John Keats

Tomba di John Keats
Tra le numerose tombe di personaggi celebri è da ricordare quella del poeta inglese John Keats (1795-1821). Keats morì a Roma di tubercolosi. Il suo epitaffio, che non lo cita per nome, fu commissionato dai suoi amici Joseph Severn e Charles Brown:
(EN)
« This grave contains all that was mortal, of a YOUNG ENGLISH POET, who on his death bed, in the bitterness of his heart, at the malicious power of his enemies, desired these words to be engraven on his tombstone: Here lies one whose name was writ in water »
(IT)
« Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua” »
Poco distante, una lastra marmorea, in risposta a questa frase mostra la seguente: Keats! Se il tuo caro nome fu scritto sull'acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange.
L'amico di Keats, Joseph Severn, nelle sue lettere indica con esattezza la data e l'ora della morte di Keats. Il poeta sarebbe morto intorno alle undici della sera del 23 febbraio 1821. L'iscrizione sulla sua tomba, tuttavia, riporta la data del 24 febbraio 1821; non si tratta, però, di un errore dell'incisore. A Roma, in quel periodo, il nuovo giorno iniziava nel momento in cui, la sera, le campane suonavano l'Ave Maria, e in tutte le chiese veniva cantato o recitato l'Angelus. Questo avveniva all'incirca mezz'ora dopo il tramonto, quindi anche l'inizio del canto poteva variare a seconda del periodo dell'anno. Severn si attenne al metodo inglese di calcolare l'inizio del giorno, mentre per le autorità romane il giorno del 24 febbraio era già iniziato quando Keats morì, e perciò la data del 24 venne registrata nei documenti ufficiali.

Percy Shelley

Shelley (1792-1822) fu un poeta inglese che annegò nell'affondamento del suo vascello al largo della costa tirrenica fra Portovenere e la Toscana e fu cremato sulla spiaggia vicino a Viareggio, là dove le onde avevano spinto il suo corpo. Le sue ceneri furono sepolte nel cimitero protestante; il suo cuore, che il suo amico Edward John Trelawny aveva strappato dalle fiamme, fu conservato dalla sua vedova, Mary Shelley, fino alla sua morte e fu sepolto con lei a Bournemouth. L'epigrafe, in riferimento alla sua morte in mare, riprende tre versi del canto di Ariel dalla "Tempesta" di Shakespeare: "Nothing of him that doth fade, but doth suffer a sea change, into something rich and strange" (Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano).

Antonio Gramsci

Tomba di Antonio Gramsci
La sepoltura di Antonio Gramsci è stata immortalata dai versi di Pier Paolo Pasolini ne Le ceneri di Gramsci:
« Uno straccetto rosso, come quello/ arrotolato al collo ai partigiani/ e, presso l'urna, sul terreno cereo,/ diversamente rossi, due gerani./ Lì tu stai, bandito e con dura eleganza/ non cattolica, elencato tra estranei/ morti: Le ceneri di Gramsci... »
La lapide apposta sopra l'urna contiene le semplici parole "Cinera Antonii Gramscii"; la frase latina è in realtà imprecisa, dovrebbe recitare infatti: "Cineres Antonii Gramscii".
Poiché il cimitero accoglie soltanto i resti di persone non appartenenti alla religione cattolico-romana (sebbene sia stata fatta qualche eccezione per alcune persone famose), potrebbe sembrare che per Gramsci, italiano e battezzato cattolico, la regola non sia stata applicata; in realtà non è così. Le ceneri di Gramsci furono trasferite solo nel 1938 nella tomba di famiglia concessa l'anno precedente a sua cognata, Tatiana Schucht, residente a Roma. Gli Schucht erano cittadini sovietici di confessione ortodossa, e Gramsci aveva diritto ad essere sepolto nel cimitero in quanto marito della sorella di Tatiana, Giulia. Alla fine, comunque, nessuno degli Schucht venne sepolto nella tomba di famiglia. Sul retro della lapide, tuttavia, è riportata una iscrizione commemorativa dedicata al padre delle due sorelle, Apollo Schucht, e alla sorella maggiore Nadine.

William Story



Un'altra sepoltura degna di nota è quella dello scultore statunitense William Wetmore Story (1819-1895). Sopra la tomba che lo accoglie insieme alla moglie, è installata una celebre scultura in marmo e pietra realizzata dallo stesso Story per la morte della moglie. La statua, chiamata "L'Angelo del Dolore", raffigura un angelo disteso sul sepolcro, gemente; l'artista morì poco dopo averla ultimata. L'osservatore è colpito dal grande realismo della scultura, mollemente abbandonata nella disperazione; la sua bellezza ha fatto il giro del mondo anche attraverso numerose copie, una delle quali impressa sulla copertina del quinto album della band symphonic metal finlandese Nightwish.

Altre sepolture notevoli

Tomba di Belinda Lee

San Valentino Fonte wikipedia

San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 14 febbraio 273), è stato un vescovo romano, martire.

Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.[1][2]

La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini[3], ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, il successivo martirio di questi e la loro sepoltura.[4]

È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum[5] subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia che portano il suo nome. Con molta probabilità si tratta della stessa persona[6]; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non sia mai esistito[7].

Essere o Non Essere Poesia di Emanuele Locatelli

Emanuele Locatelli Scrittore: Essere o Non Essere Poesia di Emanuele Locatelli S...: Essere O Non Essere. Sono l’aria che respiro sono il verde dei campi in fiore sono il fuoco che brucia che scoppia, che arde l...

martedì 10 dicembre 2013

Circolare ministeriale - mediazione

Dove si depositano le istanze di mediazione
Luogo di deposito dell’istanza
L’art 4 comma 1 del d.lgs. 28/2010, come modificato dal decreto legge 69/2013 convertito dalla legge 9 agosto 2013 n.98, prevede che “la domanda di mediazione relativa alle controversie di cui all’articolo 2 è presentata mediante deposito di un’istanza presso un organismo nel luogo del giudice territorialmente competente per la controversia. In caso di più domande relative alla stessa controversia, la mediazione si svolge davanti all’organismo territorialmente competente presso il quale è stata presentata la prima domanda. Per determinare il tempo della domanda si ha riguardo alla data del deposito dell’istanza”.
Tenuto conto di tale disposizione, rilevante ai fini della individuazione dell’organismo competente a ricevere l’istanza di mediazione, va chiarito che la domanda di mediazione dovrà essere presentata presso un organismo di mediazione accreditato che abbia la propria sede principale o secondaria nel luogo del giudice territorialmente competente per la controversia che si intende proporre.
A tal fine, si  precisa che si terrà conto della sede principale dell’organismo ovvero delle sue sedi secondarie che si trovino nell’ambito di qualunque comune della circoscrizione del tribunale territorialmente competente a conoscere la controversia.
Ai fini della esatta individuazione della sede principale o della sede secondaria è condizione necessaria che queste ultime siano state regolarmente comunicate al Ministero vigilante mediante la compilazione e trasmissione della modulistica al tal uopo predisposta da questa amministrazione e visibile sul sito www.giustizia.it .
La suddetta compilazione e trasmissione può avvenire al momento della richiesta di iscrizione al registro degli organismi di mediazione ovvero in un momento successivo.
È altresì condizione necessaria l’adozione, da parte di questa amministrazione, del provvedimento di iscrizione ovvero di modifica di esso in relazione ad ogni eventuale successiva richiesta di integrazione delle sedi.
Va peraltro ribadito che la previsione di un criterio territoriale di individuazione dell’organismo di mediazione competente esige che tutte le sedi, anche secondarie, siano  organizzate in modo tale da poter  assicurare agli utenti un servizio efficiente e stabile.
Tale obiettivo dovrà essere assicurato da ciascun organismo di mediazione e sarà oggetto di verifica e controllo, anche in sede ispettiva, da parte del Ministero della giustizia.
Sintesi conclusiva del principio espresso
la individuazione dell’organismo di mediazione competente a ricevere l’istanza va fatta tenuto conto del luogo ove lo stesso ha la sede principale o le sedi secondarie; condizione necessaria è che le suddette sedi siano state regolarmente comunicate a questa amministrazione ed oggetto di provvedimento di iscrizione.

lunedì 9 dicembre 2013

La crisi fa rivivere il “caffé sospeso”

Antica tradizione e gesto di solidarietà. Domani la giornata della tazzina pagata
L’usanza del caffé sospeso nasce a Napoli a metà Ottocento

L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il “sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del Boom economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí, perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile.

Come funziona? È semplice. «Nei locali che fanno parte del circuito ognuno può lasciare un caffè pagato. Ci sono gestori che scrivono su una lavagnetta quante tazzine gratis rimangono da sfruttare e le cancellano man mano che queste vengono consumate» racconta Chiara Sasso, presidente della Rete del caffè sospeso. «L’obiettivo - prosegue - é stimolare la pratica dello scambio che, dal cibo ad altri generi di prima necessità, oggi come oggi svolge un ruolo sempre più importante. E poi vogliamo promuovere la nostra attività nella speranza che il caffè sospeso arrivi ogni giorno in nuovi bar ed eventi».

Anche per questo domani, 10 dicembre, in concomitanza alla Giornata internazionale dei Diritti Umani, si celebra la terza Giornata del caffè sospeso. Un ricco calendario di eventi disseminati su e giù per l’Italia che comprende reading, performance musicali e artistiche, proiezioni di cortometraggi e merende con dolci accompagnate da caffè - e non avrebbe potuto essere altrimenti - sospesi.

Al fianco della Rete si sono schierati molti volti noti. Da Luca Mercalli alla compianta Franca Rame fino al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Tutti per il caffè sospeso. Che poi non é soltanto un caffè, ma un gesto di umanità. Accompagnato, perché no, da un sorriso.

La casa mobile per nomadi moderni

La casa mobile per nomadi moderni


La casa mobile per nomadi moderni

Abitare in una casa di design senza essere vincolati ad un luogo: le case mobili sono la nuova scommessa degli architetti

casa mobile <br>
Clothesline Tiny House di Carrie e Shane Caverly
Essere pronti a partire, andarsene in qualsiasi momento, e poi tornare a proprio piacimento, senza dover rinunciare alla propria casa, all’intimità di uno spazio personale. La possibilità di essere nomadi, nell’accezione più affascinante del caso, pur avendo con sé tutti i comfort di un’abitazione stabile. Potrebbe essere questo il futuro dell’edilizia, abitare senza essere vincolati ad un luogo? Forse non è una scelta adatta a tutti, ma lo è per molti: diversi architetti hanno deciso di scommettere sulla casa mobile, prototipo che va ben oltre il concetto di camper o roulotte. Vere e proprie abitazioni di design, dotate di tutte le comodità, spesso eco-sostenibili ed esteticamente innovative, che, a piacimento, si possono spostare in un altro luogo. E si coniugano perfettamente con un’altra tendenza dell’edilizia moderna, quella delle tiny houses, delle case a metratura limitata in cui tutto si concentra per limitare sprechi.

Icona di questa corrente è Hangar Design Group, firma internazionale che ha ricevuto diversi premi per i suoi progetti di micro-flat su ruote, come la casa mobile Sunset premiata col Compasso d’Oro nel 2011, o la Suite Home, che la precede di un anno ed è stata lodata all’Expo di Shanghai. Entrambi esempi di moduli abitativi prefabbricati, leggeri, in legno e materiali di riciclo, che poggiano su carrelli con ruote e soprattutto hanno un animo totalmente green, grazie a sistemi di risparmio energetico e non ultimo la virtù di non danneggiare aree di pregio ambientale intervenendo con costruzioni classiche.

Ma c’è anche chi ha scelto delle 'signore ruote' per permettere alla propria casa di spostarsi, come quelle di un bus: Even Yehuda e Hagit Morevski sono due donne israeliane che hanno avuto un’idea illuminante. Hanno progettato e fatto costruire un’abitazione all’interno di un autobus di linea in disuso, mantenendo la struttura tale e quale, ma togliendo dal suo interno i sedili per far spazio a cucina, zona giorno, camera da letto, bagno. Porta e finestre sono rimasti uguali all’originale, garantendo un’ampia esposizione alla luce solare e un’estetica industrial davvero interessante.

Un progetto simile è quello di Joseph Tayyar, che ha convertito un camion in casa mobile, dotato di pannelli solari sul tetto che gli assicurano l’energia necessaria. Anche in questo caso, gli interni sono frutto di una progettazione studiata su misura, per la maggior parte in legno e con l’estetica che ricorda una classica casa di campagna, ampia e spaziosa, nulla a che vedere con gli incastri da Tetris di un camper.

Negli Stati Uniti stanno avendo successo le Clothesline Tiny House di Carrie e Shane Caverly, coppia di designer e progettisti edili che hanno creato una mini-casa interamente eco-friendly (raccolta delle acque, pannelli solari, legno certificato) e ovviamente mobile. Nata come un esperimento per loro stessi, per ridurre al minimo le spese di una casa, ora la Clothesline Tiny House è un progetto che replicano per gli acquirenti.

Ovviamente occorre studiare bene l’intricata burocrazia in merito, che in ogni Paese è diversa e spesso nemmeno troppo chiara. A Washignton per esempio esiste un mini-quartiere di case piccole e mobili, Boneyard Studios, in cui gli abitanti faticano a prendere la residenza a causa di normative di pianificazione urbana poco favorevoli ma allo stesso tempo poco chiare.

sabato 7 dicembre 2013

IL SOGNO D'AMORE - ALDA MERINI

Sogno d'amore

Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.

 http://www.aldamerini.it/Poesie/Poesie-di-Alda-Merini/sogno-d-amore.html

TUTTO SCORRE

Alberi mossi dal vento,
agitano le proprie mani,
festanti,
bambini,
applaudono generosi.

lunedì 2 dicembre 2013

Sguardi dal cielo: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY (prima parte...

Sguardi dal cielo: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY (prima parte...: LA MAGIA RITUALE DI ALEISTER CROWLEY Un esempio classico e completo di tali procedure può essere la famosa “Amalantrah Working” (Operazione ...

Rosa Screnci: Art Shopping for Christmas 2013

Rosa Screnci: Art Shopping for Christmas 2013: Si inaugura mercoledi' 11 dicembre alle ore 18 la rassegna artistica internazionale di Natale a Roma presso il prestigioso spazio della...

domenica 1 dicembre 2013

Una storia semplice

Una storia semplice,
poche cose da portare,
qualche immagine ingiallita.
Uno zaino
colmo di parole
e il tuo diario,
come un vecchio,
generoso amico,
ricorda e tace.

Il sogno

Quanto vale un sogno?
Perdersi,
come ora,
in un lungo labirinto,
raccogliendo frammenti,
nella speranza
di comporre
storie,
vite.
Quanto vale un sogno,
un battito d'ali,
un fruscio di foglie.
Il tuo incondizionato
 amore.