Translate

mercoledì 12 marzo 2014

I nodi di Hartmann

FONTE: http://dionidream.wordpress.com/2013/01/12/quello-che-non-vi-dicono-sui-nodi-di-hartmann/

La rete di Hartmann viene de finita come una griglia di passo 2 m per 2.5 m ricoprente l’intero pianeta Terra e uscente radialmente da esso. Le geopatie sono invece tutte le patologie che possono manifestarsi a causa dello stazionamento sulle zone di incrocio di questa rete, dove si hanno i nodi di Hartmann, o nodi radianti. Questa visione ha iniziato a diffondersi grazie ad Hartmann, il ricercatore da cui la rete prende il nome, successivamente alla pubblicazione di Krankheit als Standortproblem nel 1951 e ha poi riscosso moltissimo successo fra i ricercatori indipendenti e i circuiti culturali alternativi e ai giorni nostri negli ambienti New-Age, dove il benessere e la salute sono considerati aspetti collaterali ma fondamentali di un corretto sviluppo spirituale.


La medicina ufficiale spesso bolla le teorie di Hartmann come “credenza popolare”  a causa del fatto che si sono diffuse proprio in quegli ambienti fatti di persone che non digeriscono l’allopatia e gli interessi farmaceutici e che, diciamolo, pur mosse da ottime intenzioni, spesso fanno fatica a dare spiegazioni concrete. Lo stesso Hartmann parlava di generici “Raggi della Terra”, senza dare chiarimenti ulteriori, ma limitandosi ad affermare che stazionare su questi punti può portare a disturbi anche gravi, ad esempio a certe forme di tumore.

Nella realtà dei fatti, dall’epoca in cui sono state gettate le basi della geobiologia (la branca del sapere che studia questi nodi), sono stati fatti passi da gigante, esistono evidenze scientifiche che dimostrano che lo stazionamento su alcuni punti piuttosto che su altri modifica il terreno biologico, e quella “forma di energia negativa” che era stata solo intuita da Hartmann (e che a quanto pare poteva percepire soggettivamente) può essere isolata e misurata con adeguate strumentazioni scientifiche.

Questo fatto probabilmente può causare un po’ di ansia a chi eventualmente dovesse avere interessi nel campo della salute. Non sto parlando solo di case farmaceutiche, ma anche di chi ha iniziato a commercializzare una serie di dispositivi che dovrebbero riparare da questi temibili nodi. Già, perché i nodi esistono, ma fino ad ora le soluzioni sono state sempre troppo costose e fondamentalmente inutili. Vuoi per truffa, vuoi per ignoranza.

I “Raggi della Terra” che fuoriescono dai nodi di Hartmann sono infatti radiazioni gamma-ionizzanti, come ha ampiamente dimostrato  l’Arch. Limardo, uno dei massimi esponenti italiani nell’ambito della sicurezza ambientale, che ha notato infatti, grazie a una particolare sonda collegata a un contatore Geiger, che su questi incroci le radiazioni possono aumentare anche del 60-70%. E’ come se i nodi fossero delle “corsie preferenziali” per questo genere di radiazione. Faccio notare che i raggi gamma sono più potenti dei raggi X e che quelli naturali, di cui stiamo parlando, hanno una potenza tale da “superare” con facilità oltre 40 cm di piombo. Il problema è quindi un problema di radiottività, che è in grado di modificare lo spin elettromagnetico cellulare della zona colpita. Hartmann aveva ragione, “da li esce qualcosa”! State però attenti alle truffe e al genere di dispositivo venduto: gli unici effettivamente funzionanti sono registrati presso il Ministero della Salute come Dispositivi Medici. Ora che conoscete la reale natura del problema, state quindi alla larga dai vari rimedi esoterici contro i Nodi di Hartmann e, se possibile, segnalatemi eventuali venditori di spazzatura (in alcuni casi rischiano anche pene severe). Per concludere, vorrei far notare che le radiazioni gamma ionizzanti sono segnalate dallo IARC in classe I, cioè come “sicuramente cancerogene”. Inoltre i metalli pesanti non vengono drenati correttamente da un corpo irradiato e la radiazione tellurica è statisticamente presente circa ogni due metri e mezzo.

L’articolo è stato scritto in esclusiva per questo sito da OrdinataMente, curatore dell’omonimo blog. Eventuali interessati all’argomento possono contattare l’Autore cliccando qui. Sarà sua cura dare più informazioni possibili a persone che credono di essere irradiate (e che quindi possono soffrire di vari disturbi, di qualche malessere cronico, di insonnia o che “si svegliano più stanchi di quando sono andati a letto”) e vorrebbero accertarsene attraverso esami medici specifici o anche solo attraverso dei test indiretti.

martedì 4 marzo 2014

Mr. Crowley

Fonte: http://canzonimetal.altervista.org/mr-crowley-traduzione-ozzy-osbourne/
Home » Ozzy Osbourne » Blizzard of Ozz » Mr. Crowley
Mr. Crowley – Ozzy Osbourne

Mr. Crowley (Signor Crowley) è la traccia numero sei del primo disco solista di Ozzy Osbourne, Blizzard of Ozz pubblicato il 20 settembre del 1980. Mr. Crowley, dedicato all’occultista Aleister Crowley, è stata pubblicata anche come singolo.

Formazione (1980)

Ozzy Osbourne – voce
Randy Rhoads – chitarra
Bob Daisley – basso
Lee Kerslake – batteria
Don Airey – tastiere
Traduzione Mr. Crowley – Ozzy Osbourne
Testo tradotto di Mr. Crowley (Daisley, Osbourne, Rhoads) di Ozzy Osbourne [Epic]

Mr. Crowley

Mr. Crowley, what went on in your head?
Oh, Mr. Crowley, did you talk to the dead?
Your life style to me seemed so tragic
With the thrill of it all
You fooled all the people with magic
Yeah, you waited on Satan’s door

Mr. Charming, did you think you were pure?
Mr. Alarming, in nocturnal rapport
Uncovering things that were sacred
Manifest on this Earth
Conceived in the eye of a secret
And they scattered the afterbirth

Mr. Crowley, won’t you ride
my white horse?
Mr. Crowley, it’s symbolic, of course
Approaching a time that is classic
I hear that maiden’s call
Approaching a time that is drastic
Standing with their backs to the wall

Was it polemically sent
l want to know what you meant
I want to know,
I want to know what you meant, yeah

lunedì 3 marzo 2014

Mitra e il mitraismo


FONTE: http://www.romasotterranea.it/mithraismo.html



Nella Roma su cui si era riversata l'alluvione delle religioni d'Oriente Mitra fu per un tratto un pericoloso rivale di Gesù. Nerone si fece iniziare ai misteri di questo Mandriano di stelle il cui culto si celebrava in buie cavità. Oggi i turisti che scendono nei mitrei di Roma quasi sempre credono di visitare le cripte di un dio morto da secoli. Invece Mitra è vivo.

I sacerdoti zoroastriani di Yazd e di Kerman continuano ad adorarlo e amministrano la giustizia in suo nome, impugnando la mazza con la testa di toro. Le loro conoscenze sacre ci introducono in una religione astrale di cui pu gustare per intero il sapore solo chi abbia una conoscenza intima e commossa della volta celeste. (Luisa Musso - da F.M.R. n61 - maggio 1988).

Il culto del dio Mithra, divinità di origine persiana le cui prime tracce risalgono al 1300 a.C. ma probabilmente molto anteriore, è uno dei culti orientali che tramite il mondo ellenico si diffusero a Roma in alternativa alla religione ufficiale. Esso cominciò a prendere piede a partire dalla fine del I secolo d.C. e raggiunse il periodo di massima diffusione al tempo degli imperatori Severi. Il Mitraismo occidentale si è formato da una lunga e complessa evoluzione dell'antico culto iranico e come molti altri culti di origine orientale, anch'esso aveva le caratteristiche della religione iniziatica e segreta. Questo uno dei motivi per cui i santuari, i 'mitrei', furono sempre ricavati in ambienti sotterranei.
Il dio Mitra e il suo mistero sembra siano stati introdotti nel mondo greco-romano dai pirati di Cilicia deportati da Pompeo nel 67 a.C. in Grecia, ove per questa religione ha lasciato scarse testimonianze. Assai più vistose e numerose le tracce superstiti nella penisola italica, dove si affermò alla fine del I sec. d.C., diffondendosi poi con estrema rapidità nelle province nordiche (Mesia, Dacia, Pannonia, Germania, Britannia) attraverso le guarnigioni militari che, insieme agli schiavi, furono i più attivi propagandisti di Mitra. La totale mancanza di fonti scritte fa assumere una straordinaria importanza alla documentazione archeologica relativa a Mitra, il cui mito si ricostruisce in base alle numerose raffigurazioni rinvenute nei mitrei.

La sua storia si articola in diversi episodi: il dio nasce da una roccia con una fiaccola e un coltello fra le mani, con un colpo di freccia fa scaturire l'acqua da una roccia. Successivamente Mithra inizia ai propri misteri il Sole, da cui distinto ma al tempo stesso strettamente associato, segue un patto fra le due divinità, che siedono insieme a banchetto per poi salire sul carro solare verso il cielo. Nell'iconografia Mithra è frequentemente associato a Varuna insieme al quale personifica i due aspetti del cielo, diurno e notturno, nonché l'ordine cosmico e umano: Varuna punisce i malvagi e i trasgressori, mentre Mithra protettore della giustizia e dei patti, del bestiame (cui garantisce buoni pascoli) e degli uomini giusti. Oltre agli aspetti celesti e solari la sua originaria personalità connessa con la giustizia assunse anche una connotazione cosmogonica e soteriologica, mirante cioè alla salvezza dell'uomo.

Ma l'avvenimento centrale del rito Mithraico senza dubbio il sacrificio del toro, la cui morte promuove la vita e la fecondità dell'universo. L'iconografia di tale evento era posta sempre ad una estremità dell'antro, solitamente di forma allungata e con due lunghi banconi ai lati, in cui venivano celebrati i sacrifici rituali ed i banchetti cultuali. Oltre al dio ed al toro, nella tauroctonia erano sempre presenti delle figure simboliche ben precise: un cane ed un serpente che bevevano il sangue del toro, uno scorpione che lo pungeva ai testicoli, delle spighe di grano che germogliavano dalla coda dell'animale morente e un corvo.

Il loro significato incerto: lo scorpione ed il serpente sono visti di solito come forze del male che tentano di impedire al sangue ed al seme del toro di raggiungere e fecondare la terra, il cane al contrario ne trae forza mentre le spighe simboleggiano la forza vitale che si libera dal toro morente a favore delle piante verdi. Il corvo, messaggero divino, stabiliva il contatto tra Mitra ed il Sole. Una interpretazione molto diffusa e suggestiva lega i vari animali prima citati alla rappresentazione astronomica e astrologica del cielo e delle costellazioni, mentre l'uccisione del toro e la presenza del sole fanno pensare ad un rito segreto che alluda al meccanismo di precessione degli equinozi. Il carattere cosmico di Mitra sottolineato poi dalla costante presenza al suo fianco dei due dadofori, o portatori di fiaccole, Cautes e Cautopates, tipologicamete affini al dio e insieme al quale costituiscono una sorta di trinità: rappresentano infatti, nel corso della giornata, rispettivamente il sole dell'aurora, del mezzogiorno e del tramonto, mentre nel ciclo annuale alludono alla primavera, all'estate e all'autunno.

Come in tutti i misteri, anche a quello Mitraico si era ammessi attraverso una iniziazione segreta e preceduta dal giuramento di non rivelare il rito. L'ingresso era riservato ai soli uomini e l'iniziato poteva gradualmente accedere ai sette gradi della gerarchia (corvo, ninfo, soldato, leone, persiano, corriere del sole, padre) attraverso prove e cerimonie delle quali sappiamo, ovviamente, molto poco. Il loro carattere doveva essere però essenzialmente simbolico ed incruento come del resto lo stesso sacrificio del toro, punto centrale della liturgia Mithraica, impossibile da eseguire nella maggior parte dei mitrei a causa delle piccole dimensioni dei locali.

Secondo alcuni studiosi proprio la disciplina gerarchica dell'iniziazione, così come il carattere vittorioso del dio e il contenuto morale del Mitraismo, che muove dall'antica idea persiana dell'eterno combattimento contro il male, spiegherebbe il successo incontrato dai misteri di Mithra presso l'esercito e poi anche presso gli imperatori, al punto da far scrivere ad Ernest Renan che "se il cristianesimo fosse stato fermato nella sua espansione da qualche malattia mortale, il mondo sarebbe stato Mitraico".
L'apogeo del Mithraismo si ebbe nel II-III secolo d.C., periodo particolarmente travagliato durante il quale l'impero vacillava minato da una crisi non solo economica e militare, ma che investiva anche tutto il mondo pagano che approderà più tardi alla totale cristianizzazione. In questo periodo il Mitraismo si identificò con la religione orientale del Sole, diversa dal Mithraismo ma con essa confusa dalle masse popolari, che fu assunta a religione ufficiale dello stato durante il regno di Aureliano (270 - 275 d.C.); in seguito Diocleziano cercò di sostenere il culto di Mitra quale religione del Sol invictus nelle legioni imperiali. In quell'epoca la religione Mithraica si diffuse anche nelle classi pi ùelevate fino ad arrivare allo stesso imperatore.
Senza diventare mai religione ufficiale dello stato, il Mitraismo godette però di una vasta fortuna, oltre che nell'esercito, soprattutto tra le classi più modeste della società: schiavi, liberti, operai, artigiani e piccoli commercianti. Contemporaneamente, da questi stessi strati popolari e da esigenze spirituali analoghe, muoveva anche l'altra grande religione monoteista dell'epoca: la religione cristiana, che avversò sempre il Mitraismo come il concorrente più pericoloso.

Oltre alle comuni origini orientali, molti erano gli elementi sorprendentemente somiglianti fra i due culti: l'episodio di Mithra che fa scaturire l'acqua dalla roccia richiamava il miracolo della rupe di Mos e il miracolo della fonte operato da S. Pietro, non può poi sfuggire il parallelismo tra le lustrazioni ed il battesimo, la comune credenza nella resurrezione dei morti e nel giudizio finale presieduto da Mithra o da Cristo, la singolare coincidenza della celebrazione del natale del dio fissato il 25 dicembre, giorno del solstizio d'inverno, da entrambe le religioni. Nella lotta scatenatasi tra le due comunità una prima vittoria fu conseguita dai cristiani con l'editto di Costantino del 313 d.C., mentre la restaurazione pagana di Giuliano l'Apostata (361 - 363) permise una ripresa del culto di Mithra, segnando soprattutto una battuta d'arresto alla distruzione dei mitrei precedentemente iniziata. Con la vittoria di Teodosio su Eugenio (394 d.C.) la religione cristiana prevalse definitivamente su quella Mitraica che poté resistere ancora per poco nelle zone periferiche, mentre a Roma, sopra i mitrei saccheggiati e distrutti, vennero erette chiese e basiliche.

Bibliografia:

F.M.R. n. 61 - maggio 1988
'Roma Mitraica' di C. Pavia - Lorenzini editore 1986
'Roma sotterranea' a cura di R. Luciani - Palombi editore 1984